La complessa vicenda del Consiglio superioriore della Pubblica istruzione è arrivata al termine della sua fase preliminare.
Nei giorni scorsi il Ministro ha emanato il decreto con cui si ratificano i risultati del voto di fine marzo e si designano i membri di propria competenza.
Le stranezze non mancano: per quanto riguarda la componente elettiva va sottolineata l’assenza di sigle sindacali importanti (Uil e Gilda) ma anche la presenza molto modesta della Cisl (2 membri), mentre lo Snals ne conta 3 e la Flc-Cgil addirittura 9.
I membri designati dal Ministero dovrebbero forse servire a modificare gli equilibri interni all’organo che altrimenti sarebbe risutato un po’ troppo “spostato a sinistra”.
Molto curiosa la vicenda dei membri designati dal Consiglio Nazionale per l’Energia e il Lavoro, organo peraltro in fase di scioglimento.
I bene informati dicono che proprio la situazione precaria del CNEL ha determinato il ritardo nella costituzione del CSPI. Sembra infatti che il Consiglio, sollecitato più volte a nominare i propri rappresentanti, abbia fatto sapere di essere in difficoltà a convocare gli organi statutari per l’impossibilità di liquidare le spese di trasferta ai diversi membri che avrebbero dovuto partecipare.
Sta di fatto che, alla fine, la designazione è stata fatta; faranno parte del CSPI Andrea Bairati, direttore dell’area Education e Innovazione di Confindustria, Roberta Fanfarillo, dirigente scolastica nel Lazio (di “area” Flc-Cgil) e Francesco Scrima che da poche settimane non èpiù segretario nazionale della CislScuola, carica peraltro ricoperta per molti anni.
La stranezza maggiore riguarda però forse il fatto che il CSPI avrà poteri molto ridotti rispetto al passato quanto era chiamato a pronunciarsi su quasi tutto. La stessa legge 107, per esempio, prevede espressamente che sui provvedimenti applicati (decreti, circolari ecc..) il Ministero potrà decidere autonomamente senza la necessità di acquisire il parere del Consiglio.
La prima riunione del Consiglio è prevista per mercoledì 13 gennaio.
Flc-Cgil, che aveva ingaggiato una lunga battaglia anche giudiziaria per ottenere il rinnovo del CSPI, parla di grande vittoria per la democrazia scolastica.
Ma c’è il dubbio che – alla resa dei conti – si tratti di una semplice “vittoria di Pirro”.
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