Nasce il movimento giovanile “Lavoriamo per l’Italia”
Nasce attorno ad un manifesto il movimento “Lavoriamo per l’Italia”, il nuovo raggruppamento giovanile costituito da un gruppo di organizzazioni che verrà presentato lunedì 8 ottobre. “Con un Pil praticamente piatto, una disoccupazione giovanile mortificante, un’incontenibile e sembrerebbe irrisolvibile evasione fiscale, i servizi pubblici statali e locali al palo, la credibilità internazionale che tenta affannosamente la risalita dai suoi minimi storici, l`Italia pare sull’orlo del baratro”, si legge nella parte iniziale del manifesto anticipatore. “E` di tutta evidenza – proseguono i giovani promotori dell’iniziativa – che per questo stato di cose, c`è intanto un principale responsabile: l`intera classe politica che negli ultimi quarant’anni ha gestito in modo pessimo il Paese, anteponendo interessi personali o partitici a quelli prioritari della Nazione. E` anche vero, però, che la responsabilità è pure di tutti quelli che come cittadini hanno assistito passivamente a questa deriva, senza pretendere contromisure immediate e serie, senza denunciare prontamente truffe e corruzione, senza chiedere immediatamente il “conto” ai loro rappresentanti parlamentari, regionali, provinciali e comunali”.
“L`Italia e gli italiani – prosegue il documento di “Lavoriamo per l’Italia” – hanno però ancora respiro, energia, fantasia, capacità, coraggio, voglia di intraprendere. Ed è con queste forze vive che l`Italia può cambiare, può farcela a risorgere e riconquistare il privilegiato e ammirato ruolo che ha sempre avuto nel mondo civile e sviluppato. E’ allora giunto il momento di diventare protagonisti del cambiamento, di agire perché l`Italia diventi giorno per giorno un Paese sempre più giovane, moderno, dinamico, energico, incentivante, positivo; dove l`orizzonte sia limpido e il percorso che ognuno sceglie di fare, libero e chiaro; con uno Stato “amico” che sia a fianco di chi studia, lavora, investe, e rispetta le leggi. Uno Stato equo, con tasse adeguate alla qualità dei servizi ricevuti, in cui innovazione, istruzione e ricerca siano capisaldi e occasioni principali su cui crescere. Dove il “Made in Italy” costituisca la ricchezza, la forza, l`opportunità, l`assetto di tutti, non solo di pochi privilegiati; e faccia il paio con il migliore welfare, l`economia sociale e lo sviluppo della persona, per risolvere gli squilibri economici, territoriali e culturali che si trascinano immodificabili e sempre più esasperati, sostenendo con forza il “diritto al futuro” di tutt`Italia”.
Ancora non è chiaro verso quale area politica si indirizzerà questo nuovo movimento giovanile. L’unico dato certo è che vuole rompere con il passato, fatto troppo spesso si scandali incentrati sugli sperperi dei soldi pubblici. Un passato che, purtroppo, è fatto anche di cronache dei nostri giorni. Cronache di cui, purtroppo, non possiamo andare fieri.