È un sostegno sentito ed appassionato, quello che è stato dato ieri da tantissimi docenti calabresi alla Legge d’Iniziativa Popolare “Per la Scuola della Repubblica”. È avvenuto ufficialmente sabato 23 maggio a Lamezia Terme, dove si è costituito il ventinovesimo comitato a sostegno della Lip.
Per l’evento è stato organizzato, da parte della prof.ssa Daniela Costabile, un convegno-dibattito sul ddl scuola del Governo Renzi. Invitata d’onore la prof.ssa Marina Boscaino, referente Nazionale Comitato LIP e blogger del Fatto Quotidiano e Micromega.
Il convegno è iniziato con un’esposizione esaustiva, da parte della prof.ssa Antonella Cerra, collaboratore del DS dell’I.C. di Serrastretta, del disegno di legge approvato il 20 maggio alla Camera. Nella sua esposizione Antonella Cerra ha sottolineato una grande verità: “I precedenti governi hanno sempre annunciato di volere esaurire il precariato storico, questo Governo invece ora intende precarizzare il personale di ruolo”.
Continuando così: “Il potere di cui viene investito il dirigente scavalca i ruoli del collegio docenti, di fatto minando la libertà di insegnamento sancita dall’articolo 33 della Costituzione”.
Dopo avere spiegato il bizantinismo con cui saranno predisposti gli “ambiti territoriali” e il loro improbabile funzionamento, Cerra si è soffermata sulla questione “comitato di valutazione”. Infatti dice la Cerra: “Di questi comitati di valutazione farà parte anche un genitore ed uno studente, che di fatto rappresenta una inopportuna e deleteria presenza”.
E’ poi intervenuta Marina Boscaino che ha illustrato la LIP che, contrariamente al ddl scuola di Renzi, è stata concepita nel pieno rispetto della Costituzione.
La Boscaino fa notare che la “Buona Scuola” lanciata il 3 settembre 2014 non ha nulla a che vedere con l’attuale ddl scuola lanciato nel marzo 2015. Inoltre fa anche notare che la consultazione on line della Buona Scuola è risultata un totale fallimento per gli scarsa partecipazione popolare e degli addetti ai lavori.
Infine dopo avere parlato della LIP che il 2 agosto 2014, parlamentari del M5Stelle e di SEL con alcuni dissidenti del PD hanno depositata alla Camera ed al Senato nella stessa versione del 2006, ha dato dei numeri interessanti sull’organico dell’autonomia. Numeri del Miur e quindi non certamente di parte, facendo i calcoli sulle reali disponibilità e seguendo la normativa del ddl scuola, all’organico funzionale andrebbero poco meno di 10 mila posti aggiuntivi, quindi una media di 1 massimo 2 docenti per scuola. Dopo la Boscaino è intervenuto il nostro redattore Lucio Ficara.
Lucio Ficara ha affermato: “Io non ho paura di quello che è scritto in questa Riforma, ma di quello che non è scritto” riferendosi quindi alle deleghe in bianco che lasciano margini di riscrittura del Testo Unico della scuola. Il timore è che si vada ad incidere pesantemente sull’aumento dell’orario di servizio settimanale dei docenti. Il nostro redattore ha concluso dicendo: “Questo Governo sta svendendo la scuola pubblica sull’altare della Troika”.
Infine è intervenuto il prof.re Andrea Lollo, ricercatore presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro ed esperto di giustizia costituzionale. Il Prof. Lollo ha evidenziato che il ddl di cui si tratta, determinerebbe un’aziendalizzazione della scuola pubblica che è in contrasto con il dettato costituzionale. Secondo il professore ci sono alcuni punti del ddl scuola che confliggono con la Costituzione, come ad esempio l’art.33, ma anche l’art.3 ed anche l’art.97. Il Prof. Lollo ha fatto un’ottima disamina dei punti di criticità del ddl scuola dal punto di vista costituzionale, ed ha invitato gli insegnanti in sala, caso mai venisse approvata questa legge, di intervenire, alla prima occasione lecita, con una class action, in sostanza impugnare il provvedimento dinanzi al TAR e in tale sede sollevare le questioni di legittimità costituzionale di cui si è ampiamente trattato.
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