L’organigramma del Ministero e degli altri soggetti istituzionali che lavorano per governare la scuola (Invalsi e Indire innanzitutto) si amplia e si complica: l’articolo 44 del DL 36 istituisce infatti la “Scuola di Alta Formazione e formazione per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo”.
La nuova struttura è esplicitamente prevista da una misura del PNRR e la sua creazione sta già provocando proteste e malumori, soprattutto per i costi che ne deriveranno (un paio di milioni all’anno).
La Scuola svolgerà una funzione importante nella organizzazione e nella valutazione dell’attività di formazione in servizio rivolta ai docenti di ruolo di ogni ordine e grado che sarà articolata in percorsi triennali a decorrere dall’anno scolastico 2023/2024.
La Scuola – chiarisce infatti il decreto – definirà i percorsi di formazione anche avvalendosi del supporto di Indire e Invalsi.
In particolare vengono affidati a questa struttura tre compiti specifici:
a) promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo (tale funzione è svolta assicurando coerenza e continuità con la formazione iniziale e nel rispetto dei principi del pluralismo e dell’autonomia didattica del docente;
b) dirigere e indirizzare le attività formative dei dirigenti scolastici, dei direttori dei servizi amministrativi generali, del personale amministrativo, tecnico e ausiliario;
c) farsi carico dei compiti connessi alla formazione continua degli insegnanti, articolata in formazione continua obbligatoria e formazione continua incentivata.
Come abbiamo avuto modo di ricordare più volte, la partecipazione alle attività formativa avverrà su base volontaria per la maggior parte dei docenti, mentre sarà obbligatoria solo per i docenti immessi in ruolo in seguito all’adeguamento del contratto.
In esito poi al superamento delle verifiche previste (intermedie, con cadenza annuale, e finale) al docente verrà riconosciuto un incentivo economico definito dalla contrattazione nazionale.
Le verifiche verranno svolte dal Comitato di valutazione dell’istituzione scolastica, mentre l’incentivo dovrà avere un importo contenuto fra il 10 e il 20% dello stipendio in godimento.
Va ancora aggiunto che molti aspetti dell’intera operazione dovranno essere fissati da un Decreto del Presidente del Consiglio.
In ogni caso si tratta di un progetto a medio termine: le attività formative inizieranno nel 2023/24 e i primi compensi verranno erogati a partire dal 2026.