Questa volta Pietro Ichino, giuslavorista ed ex dirigente sindacale della Cgil, ha deciso di fare le cose in grande.
Stanco di “predicare” dalle colonne del Corriere della Sera, dove da molti mesi sta conducendo una sua battaglia contro i “fannulloni di Stato”, la sicurezza del “posto fissso” (che tutela chi il lavoro ce l’ha ma non aiuta chi lo cerca) e l’inefficienza della Pubblica Amministrazione, Ichino ha collaborato attivamente alla stesura del testo di un disegno di legge che istituisce una vera e propria “Authority sull’impiego pubblico”.
Nei giorni scorsi il progetto di legge-delega è stato presentato al Presidente del Consiglio, Romano Prodi, al Ministro per la Funzione Pubblica, Luigi Nicolais e ai Segretari generali delle confederazioni sindacali maggiori, in vista della stipulazione del pre-accordo sul rinnovo dei contratti collettivi del settore pubblico, prevista per il 21 dicembre. Lo stesso progetto verrà presentato formalmente nei giorni prossimi alla Camera dei Deputati (primo firmatario Lanfranco Turci della Rosa nel Pugno) e al Senato da Antonio Polito (Margherita).
Oltre a prevedere l’istituzione della “Autorità per la valutazione delle strutture e del personale pubblico” il disegno di legge attribuisce al Governo tre deleghe legislative rispettivamente sulla valutazione del rendimento, sulla responsabilità dei dipendenti pubblici e sulle retribuzioni degli stessi.
L’Authority – si legge nel disegno di legge – svolgerà funzioni di valutazione per tutte le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, decreto legislativo n. 165 del 2001 e quindi anche per istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
La “blanda” valutazione dell’Invalsi verrebbe così sostituita da un meccanismo assai più rigoroso e stringente.
La proposta di legge mira infatti a creare un sistema di controlli e di valutazioni i cui esiti dovranno essere resi pubblici e messi a confronto a confronto con le osservazioni delle associazioni degli utenti, dei ricercatori universitari e altri osservatori qualificati, dei giornalisti specializzati, dei sindacati. Non solo, ma i dati raccolti dovranno anche essere messi in rete.
L’Authority – si legge nel disegno di legge – svolgerà funzioni di valutazione per tutte le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, decreto legislativo n. 165 del 2001 e quindi anche per istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
La “blanda” valutazione dell’Invalsi verrebbe così sostituita da un meccanismo assai più rigoroso e stringente.
La proposta di legge mira infatti a creare un sistema di controlli e di valutazioni i cui esiti dovranno essere resi pubblici e messi a confronto a confronto con le osservazioni delle associazioni degli utenti, dei ricercatori universitari e altri osservatori qualificati, dei giornalisti specializzati, dei sindacati. Non solo, ma i dati raccolti dovranno anche essere messi in rete.
L’Authority dovrà costituire anche il punto di riferimento per la raccolta e l’elaborazione di tutte le segnalazioni e informazioni provenienti dalla società civile circa le patologie nel funzionamento delle amministrazioni statali o funzionanti con finanziamenti statali.
In alcuni casi potrebbero essere poste a carico dei dirigenti pubblici precise responsabilità disciplinari e contabili; l’Authority, infatti, potrà intervenire per evidenziare i casi di sovradimensionamento degli organici, o di inefficienza e/o improduttività nelle amministrazioni sottoposte al suo controllo.
“In questi casi – sostengono i promotori della legge – deve avere effettiva applicazione l’articolo 21 del Testo Unico del 2001, che prevede il licenziamento del dirigente per responsabilità oggettiva; quanto ai dipendenti di queste strutture, per essi dovrebbe stabilirsi la trasferibilità d’ufficio entro limiti geografici e professionali ragionevoli e l’inibizione degli aumenti retributivi fino al trasferimento”.