E venne il Natale,
fatto di venti e più eventi,
venne in un tempo senza eguali,
fu il tempo per riflettere,
per anelare un abbraccio,
per tacere, soffocare il piacere,
come camminare sulla neve,
ma senza deroghe, senza catene;
da più parti solo preghiere,
un albero adorno o un presepe
e la speranza di una ritrovata quiete,
senza nessun coprifuoco,
neppur per i piccoli, troppi,
la restrizione è mai stata un gioco,
per tutti un Natale rosso,
come il fuoco;
quasi un ritorno al non Cristiano,
a quel Sol invitto,
una festa non meno piena di doni
oggi è il volteggiar dei droni
a dividere dai propri cari,
un reinventato scambio di regali,
ma senza doni e strette di mano,
chi oltre lo stretto,
altri per rispetto, per affetto,
in molti rimangon lontani,
ma uniti, in questo Natale,
ad attendere, ad augurare
quel andrà meglio domani.
Francesco Augello
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