“Oggi in Cdm ci saranno ulteriori scelte sull’emergenza che stiamo vivendo“, lo ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza al seminario La casa come primo luogo di cura del cittadino.
In vista della crescita dei contagi che potrebbe avere un’ulteriore accelerata nei giorni delle feste natalizie, il Governo progetta nuove misure di contenimento, a partire dalla proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo. Il premier Mario Draghi porterà la proposta al prossimo Consiglio dei ministri, oggi 14 dicembre, come ha anticipato il nostro direttore Alessandro Giuliani.
Quali scenari, dunque, per il Natale? Potrebbero ancora essere definite nuove misure di contenimento della pandemia? Dalle parole del ministro Speranza sembrerebbe di sì. Sarà lui a chiarire, a seguito del Consiglio dei Ministri, se gli scenari natalizi si profileranno più restrittivi. “L’epidemia continua ad essere un problema reale, concreto con cui fare i conti – afferma il ministro della Salute -. Sarebbe un’illusione pensare che possiamo guardarla come una cosa del passato, è un qualcosa del presente, come ci dicono i numeri che arrivano ogni giorno non solo dalla stragrande maggioranza dei Paesi europei e del mondo, ma anche dalle nostre regioni. Sono numeri in crescita ormai costante da diverse e numerose settimane”.
“Certo è che abbiamo strumenti che un anno fa non avevamo, a cominciare dai vaccini. Le terze dosi sono ancora più importanti per fronteggiare la variante Omicron, lo stiamo vedendo dai dati che arrivano“.
“In totale – ha aggiunto – sono state superate le 100 milioni di dosi di vaccino somministrate. E anche per le prime dosi, nelle ultime settimane ce ne sono state 450mila. Molte le prenotazioni anche per i più piccoli”.
Vaccini 5-11 anni
E sui vaccini dei più piccoli, dichiara: “Il mio messaggio è sempre molto netto e molto chiaro: dobbiamo fidarci dei nostri pediatri. Abbiamo in Italia alcuni dei migliori del mondo. Su una scelta così delicata il mio invito alle persone è a fidarsi di loro. Non è una materia che può essere delegata ai social network o alle discussioni che si fanno la mattina nei bar, non è materia da talk show televisivi. Affidiamoci a chi ha dedicato tutta la propria vita ed esperienza professionale alle persone di cui stiamo discutendo, cioè ai nostri figli”.