Non si spengono le polemiche sul presepe da esporre nelle scuole e nei luoghi pubblici. Stavolta ad alimentarle è la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che nel giorno della vigilia di Natale ha esposto un presepe sotto l’albero di Natale a piazza Venezia a Roma, in polemica con il sindaco Ignazio Marino colpevole di averlo “cancellato” e in solidarietà con i cristiani perseguitati.
“Siamo qui con questo piccolo presepe – ha detto Meloni – perchè vogliamo dedicare il nostro Natale alle migliaia di cristiani che ancora oggi vengono perseguitati e massacrati nel mondo. Perchè a fronte di chi muore per la religione nella quale crede, sembra che qui da noi ci si debba vergognare di quello che siamo e dei valori che hanno fondato la nostra civiltà”.
“Come fa chi a Bergamo dice che il presepe non si può mettere nelle scuole perchè è discriminatorio, chi come a Trieste toglie la parola Gesù dalla recita scolastica, chi come a Piacenza allestisce un presepe con due San Giuseppe dove pare che Maria non debba avere diritto di cittadinanza – ha detto Meloni -. E come fa anche a Roma il sindaco di un’amministrazione che ha cancellato il presepe da questa piazza, che ha cancellato Piazza Navona (il mercatino della Befana, ndr) e che ha pensato bene di celebrare il Natale con delle luminarie dedicate ad Expo”.
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Meloni ha aggiunto che “siccome noi non ci vergogniamo di quello che siamo, del Dio nel quale crediamo e dei valori che hanno fondato la nostra civiltà, vorremmo ricordare a tutti e prima di tutto a noi stessi che è per quei valori che celebriamo il Natale”.
Senza entrare nel merito della diatriba, ci limitiamo a ricordare che dal sondaggio della Tecnica della Scuola emerge che la stragrande maggioranza dei partecipanti sono a favore del presepe nelle scuole: i contrari sono meno del 20%. E’ probabile che agli stessi non dispiacerebbe vederlo anche in una delle piazze più importanti della capitale d’Italia.
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