Festoni e luci stanno invadendo città, case e negozi. E scuole. Secondo un sondaggio effettuato in questi giorni da Skuola.net – su oltre 11.000 ragazzi di medie e superiori – sono, infatti, più della metà gli studenti che celebreranno il Natale anche nella propria classe. Tuttavia, in molti casi, la tradizione cede il passo al multiculturalismo.
Perché non sempre i simboli scelti sono quelli della tradizione cristiana. Solo il 3% dei ragazzi, ad esempio, ha piazzato in aula solamente il presepe. Il 36%, invece, ha fatto solo l’albero. Più frequente la classica accoppiata presepe-albero di Natale, presente nella classe del 21% degli intervistati. Molto più spesso, però, ci si limita a semplici addobbi e ghirlande: accade nel 40% dei casi. Il motivo? Per rispetto nei confronti dei ragazzi di altre religioni.
Perché, ormai, le nostre classi sono il trionfo del melting pot. Oltre il 60% degli studenti, infatti, dice di avere almeno un compagno di classe appartenente a un credo differente da quello cattolico (in circa 1 caso su 10 questi ragazzi rappresentano la metà, se non oltre, degli alunni).
Un quadro del genere ha fatto sì che molti istituti si siano dovuti adattare al cambiamento. Ecco, quindi, che la premura verso l’altro non si ferma agli aspetti puramente simbolici, all’estetica di aule e corridoi. Si propaga anche all’intera organizzazione scolastica del periodo pre-festivo. Interessando, in primis, le manifestazioni allestite per celebrare l’arrivo del Natale.
È circa 1 studente su 5 che avrà la possibilità di sperimentare un Natale multiculturale, includendo nei festeggiamenti tradizioni e religioni diverse dalla propria; o per i quali il proprio istituto ha deciso di adottare un atteggiamento ‘neutro’. Tra gli eventi alternativi, tutti rigorosamente a tema, più gettonati troviamo: i concerti, le assemblee d’istituto, i mercatini e le feste, dove è richiesto di portare cibi tipici della propria tradizione natalizia e invernale delle varie culture; in modo da poter vivere appieno le usanze dei propri compagni di classe.
Iniziative, queste, che incontrano l’appoggio della maggior parte dei ragazzi: il 58% si dice d’accordo con l’idea di introdurre e festeggiare anche usi e costumi differenti. A opporsi è solamente quell’8% di ragazzi convinto che andrebbe dato spazio solo al folklore nostrano. Il 35%, invece, si dichiara indifferente al dibattito.
Più di 1 su 10, però, non potrà avvicinarsi alle feste nemmeno in modo ‘laico’: qui la scuola, per non urtare la sensibilità altrui, è addirittura arrivata ad annullare ogni iniziativa. Resiste comunque uno zoccolo duro di istituti – il 22% – che festeggerà il Natale esclusivamente in modo cattolico, con ad esempio una messa, nel pieno rispetto della propria identità religiosa.