Una disuguaglianza che in Nigeria, per esempio, determina un rischio di mortalità più che doppio per i bambini con meno di 5 anni poveri rispetto a quelli che invece sono più ricchi. In Tanzania, spesso lodata per gli investimenti sulla salute e sui programmi sociali, la mortalità infantile nel quintile più ricco è scesa da 135 a 90 ogni 1.000 nati, mentre in quello più povero la riduzione è stata modesta, passando da 140 a 137 ogni 1.000 nati.
Ma le disparità non risparmiano nemmeno i paesi più ricchi, come il Canada, dove i bambini con il reddito più basso hanno una probabilità 2,5 volte superiore di avere problemi di vista, udito, parola o abilità motoria.
Per molti bambini, essere femmine, disabili o membri di minoranze etniche, vivere in zone rurali, sono elementi che limitano ulteriormente le proprie opportunità.
Nel mondo 61 milioni di bambini non vanno a scuola. Se tutti i bambini dei paesi a basso reddito avessero accesso all`istruzione, 171 milioni di persone non vivrebbero più in povertà.
Ad esempio, in Brasile i bambini bianchi hanno il 32% di possibilità in meno rispetto ai coetanei di colore, meticci o indigeni di avere gravi lacune scolastiche. In Nigeria, la fascia di giovani che ha attualmente tra i 17 e i 22 anni, ha meno di 5 anni scolarizzazione se fa parte della parte povera della popolazione, contro i 10 anni dei più ricchi.
In termini di genere, al mondo se tutte le femmine avessero lo stesso accesso dei maschi alla scuola primaria, almeno 3, 6 milioni di bambine in più la frequenterebbero: in Indonesia, ad esempio, le donne analfabete sono il doppio degli uomini e le ragazze mai iscritte a scuola sono tre volte i ragazzi. Negli ultimi 4 decenni, l`aumento delle donne con un`istruzione di base ha prevenuto la morte di 4 milioni di bambini.
Nel 1990, la magior parte dei poveri, pari al 93%, viveva nei paesi a basso reddito. Oggi, il 70%, quasi un miliardo, vive in paesi a medio reddito, che rappresentano, secondo Save the Children, la maggiore sfida per promuovere un contrasto alla disuguaglianza e favorire una maggiore condivisione dei progressi della crescita. Inoltre il problema della povertà relativa e assoluta aumenta ogni giorno anche nei paesi al alto reddito, accompagnata dalle minori risorse investite in educazione e servizi per l`infanzia.
A tale proposito, il 4 dicembre Save the Children Italia, lancerà l`Atlante dell`Infanzia (a rischio) in Italia, l`annuale pubblicazione che è la cartina di tornasole sulla situazione di bambini e adolescenti nel nostro paese, con uno sguardo al futuro.
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