Gli alunni, nativi digitali, che hanno a disposizione tutti gli strumenti della tecnologia hanno meno conoscenze degli alunni che sono vissuti senza gli strumenti tecnologici.
Gli studenti degli anni sessanta/settanta avevano una preparazione disciplinare più approfondita, ora invece con l’informazione digitale non diciamo che ignorano del tutto il sapere, ma quasi.
Dovrebbe, tuttavia, essere il contrario con tutti i mezzi e gli strumenti molto potenti dell’informazione e della comunicazione. Senza tecnologia si studiava di più e le conoscenze acquisite fruttavano risultati nella valutazione con docenti che formavano gli alunni alla vita; ora con la tecnologia le conoscenze dovrebbero essere moltiplicate, ma ci rendiamo conto che gli alunni di oggi sanno veramente poco o quasi nulla.
Sono state avviate tante sperimentazioni, fatte numerose riforme del sistema d’istruzione italiano, ma il sapere dei nostri alunni non è affatto soddisfacente. Tutt’altro.
L’avvento dei telefonini e dei messaggi che privilegiano la brevità con parole come perché scritto in xpkè, perciò scritto in xciò, il numero arabo scritto non più in lettere hanno veramente storpiato e distrutto la lingua italiana. Che brutto!
Mario Bocola
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