Più di mezzo secolo (70 anni e più) di storia, autentica, vissuta attraverso i ricordi, i documenti, le testimonianze di un uomo sicuramente fuori dal comune, di un intellettuale raffinato e colto, ma pure di un politico onesto e schietto e di un professionista serio e dalla deontologia ferrea: parliamo di Enzo Trantino sul quale esce un interessantissimo libro firmato da Valerio Musumeci, “Negli occhi di Enzo. Conversazione sul Novecento e oltre con l’avvocato Enzo Trantino”, Bonfirraro Editore, 23 Euro.
Nel teso gli interventi di Andò, Giuliana De Medici, Mellia, Pizzino, Sacchi che a vario titolo e a seconda dei loro rapporti con Trantino, raccontano aneddoti e particolari di vista vissuta. Non mancano certamente gli interventi illuminanti di Pierangelo Buttafuoco, nipote di quel Nino Buttafuoco esponente di punta del Msi, che racconta altre vicende e altre storie per rendere ancora meglio leggibile la figura del Nostro.
Dalle sue origini nelle campagne del centro della Sicilia, da quella Licodia Eubea dedita al grano, al foro di Catania, dai primi comizi all’interno dello schieramento Monarchico alla nomina, poco più che trentenne, a deputato nazionale nelle file del Movimento sociale italiano fondato alla fine della Seconda guerra da Giorgio Almirante e altri reduci da Salò.
Uomo di grande spessore morale, Trantino, a cui Valerio Musumeci affida tutta la sua comprovata bravura di giornalista per metterne a nudo l’anima più intima, non rinnega un solo battito della sua brillante carriera di politico e di professionista del foro, di uomo libero e soprattutto fedele alla sua idea che con tutte le sue capacità, non solo difende, ma cerca di diffondere agli altri.
Appassionato di democrazia e di libertà, nel suo carnè annovera amicizie e stime e lusinghe da ogni angolo della politica italiana e non solo.
Stimato dal “Segretario”, come con affetto era da tutti chiamato Giorgio Almirante, quando si trattò di passare il testimone della dirigenza del partito, un’antica promessa fatta a se stesso fece prevalere il nome di Gianfranco Fino a quello del più preparato e fedele suo amico e soprattutto stimatissimo da donna Assunta, la moglie di Almirante.
E questa è una nostra personale testimonianza, al di là di quello che è anche nel libro riportato, quando chiedemmo alla signora un suo parere attorno a Trantino e a Fini nel suo appartamento a Roma.
Libro dunque importante, un testo storico, narrato da un testimone attendibilissimo perché onesto e franco come ha sempre dimostrato di essere l’on Enzo Trantino sulle cui idee politiche si può dissentire, contro le quali si può lottare, anche con forza, ma giammai scalfire l’immagine di uomo “saggio” e irreprensibile.
Come del resto dimostrano i suoi interventi su La Sicilia, le “Lettere a se stesso”, mentre su questo pregevole libro, scritto dalla brillante verve stilistica del principe del foro di Catania, risuona piacevole la prosa di Valerio Musumeci, limpida e schietta e che nulla lascia indietro, nemmeno i fraseggi contrappuntistici dell’avvocato al quale, personalmente, dobbiamo, nonostante l’appartenenza politica sia diversa, molto.
Ricordiamo infine che questo testo, per i brani storici e le correnti politiche e culturali che tratta, sarebbe utile per una lettura in classe negli ultimi anni dei licei: per chiarire, attraverso la voce di un testimone oculare, gli ultimi settanta anni di storia d’Italia e di quella Prima Repubblica che in qualche modo oggi molti rimpiangiamo.