La scuola è cominciata ormai da oltre un mese, ma diversi istituti di Milano hanno ancora delle cattedre scoperte. Gli “introvabili” (così li definisce il Corriere della Sera che si occupa del tema) sono sempre gli stessi: i docenti delle materie tecniche e scientifiche. Un problema ormai noto, nulla di nuovo, posti disponibili ma assenza di docenti per via di classi di concorso totalmente sguarnite. Questo perché i laureati nelle materie tecniche trovano lavori più allettanti e meglio retribuiti in azienda, piuttosto che a scuola. E nel caso delle metropoli come Milano c’è anche la difficoltà del caro-vita per chi si trasferisce dal Centro-Sud.
E così i licei vanno in sofferenza, dovendo fare i salti mortali per trovare quel docente di matematica, di scienze, di informatica ecc. Ci sono istituti che mancano ancora di dieci docenti (a fine ottobre) e si ricorre anche alle Mad (messe a disposizione) per coprire i buchi.
Alcuni presidi tamponano con sostituzioni interne o facendo entrare o uscire prima i ragazzi, ma è chiaro che sono situazioni temporanee. E c’è chi si chiede perché i presidi non possono prorogare contratti a chi necessariamente deve andare in quiescenza.
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