L’allarme arriva dal Regno Unito, dove il fenomeno è esploso (dopo essere arrivato dall’Australia) e dove almeno quattro ragazzi sotto i trent’anni sono morti dopo aver vinto assurde sfide alcoliche, che tra l’altro molti altri utenti hanno visto e tentato di imitare, anche perché i video vengono regolarmente messi su facebook.
Ed è proprio sul social network che i partecipanti vengono reclutati, visto che chi posta una clip tagga subito un altro utente per sfidarlo e coinvolgerlo così nel gioco; se lo sfidato non accetta di scendere in campo in 24 ore, viene sbeffeggiato e messo alla berlina dagli altri partecipanti.
I gestori di Facebook, accusati di non controllare, hanno risposto: “Non tolleriamo contenuti che possano ferire direttamente altri utenti, ma i comportamenti discutibili o offensivi non sono necessariamente contro le nostre regole. Incoraggiamo le persone a segnalare tutto ciò che secondo loro viola le regole, così da poter esaminarlo e prendere provvedimenti”.
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