In un’intervista a “Repubblica” Roberto Calderoli, ministro dell’Autonomia, è stato chiaro nello smentire tensioni nella maggioranza sulla sua proposta di legge, alla quale lavora da tempo, e per causa della quale, a quanto sembra, avrebbe avuto pure minacce di morte: “Nella maggioranza c’è un accordo blindato: l’autonomia la porto a casa. A inizio 2024 prevedo sarà legge. E il testo Casellati sulla forma di governo ho contribuito a scriverlo. Ci sono tante, troppe cose da fare e quindi diverse proposte”.
“Non è detto che non ci siano le risorse sufficienti e comunque riformare Nella maggioranza c’è un accordo blindato ma non c’è una gara con il progetto di modifica della Costituzione la Fornero è un obiettivo di legislatura”.
Ma conferma pure che appena si saranno realizzati autonomia, federalismo fiscale e premierato “me ne vado sul mio trattore in campagna, dove ho trascorso l’estate a raccogliere nocciole”.
E poi aggiunge: “Ma chi l’ha detto che i Livelli essenziali delle prestazioni debbano costare di più? Nessuno li ha mai definiti, quindi nessuno è in grado di quantificarne il costo. Se si usano fabbisogni standard la razionalizzazione e la responsabilità possono addirittura portare alla riduzione della spesa, con grande gioia di Giorgetti. Se poi dovessero costare di più, e non credo, le leggi di bilancio provvederanno a finanziarli”.
“Sapevo -dice ancora Calderoli- che era un percorso tutto in salita perché da 22 anni e da 5 legislature nessuno ha mai cavato un ragno dal buco sull’autonomia differenziata. Ma per la prima volta, ora si è affrontato l’argomento degli argomenti: i livelli essenziali di prestazione, anche questi previsti in Costituzione. Lo Stato è puntuale nel dirti cosa pagare, ma non nel dirti quali sono i diritti civili e sociali garantiti a tutti. L’autonomia può solo migliorare e non peggiorare le condizioni del Sud”.
“A inizio agosto – racconta Calderoli – ho fatto il punto con tutta la maggioranza e non escludo che possa allargarsi a qualche partito di opposizione. Ho chiuso la quadra: i contenuti sono definiti. Abbiamo individuato quali, tra le 23 materie che le Regioni possono chiedere, sono da ritenersi Lep, ovvero livelli essenziali (e sono 15) e quali no (altri 8). Tutto ciò è scritto in un sub emendamento la cui seconda firmataria è Maria Stella Gelmini di Azione”.
“L’autonomia – dichiara ancora il ministro- diventerà legge a inizio 2024. È la riforma delle riforme, perché cambia l’assetto istituzionale del Paese e consente una verifica euro per euro dell’uso delle risorse. L’autonomia non è l’assalto del Nord alle risorse del Sud, non finirò mai di ripeterlo. Cerco il superamento della questione meridionale e di quella settentrionale e un patto Nord-Sud”.
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