Come emerge dal X Rapporto Sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva (2012), vi sono scalini all’ingresso nel 14% delle scuole monitorate, l’ascensore è assente nel 54% degli edifici e non funziona nel 14% di quelli che ne sono dotati; le barriere architettoniche interessano il 14% degli ingressi principali, il 18% delle mense, il 13% dei laboratori, il 12% dei cortili, l’11% delle aule e dei laboratori multimediali, l’8% delle palestre. Nel 34% delle scuole non esistono bagni per persone con disabilità e, dove ci sono, nel 7% dei casi presentano barriere architettoniche. A tal proposito si ricorda che ogni ufficio pubblico, o ambiente di lavoro deve dotarsi di forniture e sanitari per persone con disabilità, per rendere a norma un bagno è necessario allestire con prodotti specifici la stanza, installare sanitari, maniglioni, supporti progettati per rendere accessibili e funzionali queste forniture.
Infatti, la legge 14 giugno 1989, n. 236, pubblicato in Suppl. ordinario alla Gazz. Uff. 23 giugno 1989, n. 145. al punto 8.1.6 Servizi igienici, tra le altre cose, così recita: “i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio ed essere sempre senza colonna con sifone preferibilmente del tipo accostato o incassato a parete; i w.c. e i bidet preferibilmente sono del tipo sospeso, in particolare l’asse della tazza w.c. o del bidet deve essere posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75-80 dalla parete posteriore e il piano superiore a 45-50 cm dal calpestio.
Qualora l’asse della tazza (del w.c. o del bidet) sia distante più di 40 cm dalla parete, si deve prevedere, a cm 40 dall’asse dell’apparecchio sanitario un maniglione o corrimano per consentire il trasferimento; la doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono.”
Home Archivio storico 1998-2013 Handicap Nel 34% delle scuole non esistono bagni per persone con disabilità