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Nel bresciano incombe un rischio sugli esami di stato?

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April 19, 2025

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Sembra dunque, come riporta BresciaOggi, che gli atenei del luogo, forti della loro autonomia e magari preoccupandosi un po’ troppo delle ferie dei loro docenti, abbiano fissato gli esami Pass proprio in coincidenza con l’esame di maturità.
 Anche il direttore dell’Ufficio scolastico territoriale (Ust) bresciano, Mario Maviglia, sarebbe intervenuto, quando ha saputo la notizia su segnalazione dei presidi delle secondarie, sia di primo che di secondo grado: “Interpelleremo l’Ufficio scolastico regionale perché intervenga sul Ministero e lo convinca a non metterci i bastoni tra le ruote. La situazione è generalizzata a Brescia e in tutte le province lombarde e deve essere affrontata”.
 In alcune scuole pare addirittura che i precari impegnati nei Pass siano una trentina ed è una dirigente ad alzare gli scudi: ”Molti di essi sono in commissione d’esame, tanti sono membri interni, hanno la prima e la seconda prova scritta e di conseguenza non possono essere neanche sostituiti”. Sembra inoltre che il problema sia diffuso soprattutto nelle regioni del Nord, dove la presenza dei precari è consistente, mentre al sud il problema parrebbe non sussistere, benchè sia tutto da vedere a questo punto. Interpellate le università lombarde, affinchè non calendarizzino gli esami Pas in coincidenza con la maturità, la richiesta sarebbe caduta nel vuoto, mentre chiedere ai precari di rinunciare ai Pas sarebbe impossibile, visto che è l’unico modo per entrare di ruolo. E nell’attesa di sapere i nomi dei commissari esterni agli esami di stato, il timore sta tutto nel fatto che sarà poi difficile sostituirli, fermo restando che per chi ha due prove scritte sarebbe ancora più difficile. 
 Sicuramente il problema più grosso che si pone sta in questa del tutto prevedibile sovrapposizione, dal momento che da un anno è noto che l’esame di maturità comincerà il 18 giugno. E per finire c’è pure l’lnterrogativo degli interrogativi sulla questione del merito e dell’efficienza ministeriale: ma chi è il responsabile?