Nel casertano tre scuole a rischio chiusura: problemi strutturali

Le tre scuole superiori del Casertano: l’istituto Tecnico-Professionale Mattei, i Licei Nifo di Sessa Aurunca e Cirillo di Aversa, in cui sono stati riscontrati gravi problemi strutturali agli edifici in seguito ai sopralluoghi effettuati dai carabinieri e dai tecnici della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, chiuderanno probabilmente martedì prossimo

Per gli stessi motivi, qualche giorno fa i carabinieri hanno sequestrato su ordine della magistratura l’Istituto Tecnico Buonarroti di Caserta.

In pratica tutto questo disastro, ma di cui non si percepisce la vergogna nei comunicati stampa, fa capo ai gravi problemi finanziari della Provincia di Caserta, cui per legge compete la manutenzione delle superiori.

E proprio l’Ente locale ormai da settimane non ha più soldi in cassa per far fronte alle proprie funzioni a causa di un dissesto dichiarato a fine 2015 e aggravatosi per il prelievo forzoso del Governo, che negli ultimi due anni ha prelevato direttamente dalla tesoreria provinciale oltre 70 milioni di euro.

 

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Sembra tuttavia che gli stessi problemi che registrano le scuole superiori del casertano potrebbero, alla ripresa autunnale, dopo le vacanze estive, ripresentarsi anche in altre parti del Paese.

Da tempo infatti i presidenti delle Province lanciano il loro grido di dolore; nei mesi scorsi hanno presentato esposti alle procure della Repubblica, alle Corti dei Conti regionali e alle prefetture. Atti tesi a cautelarsi rispetto a tragedie che potrebbero arrivare a causa della mancata manutenzione, da tre anni, di oltre 5 mila edifici scolastici e di circa 100 mila chilometri di strade.

Tanto che per il prossimo 18 maggio hanno organizzato una giornata di mobilitazione di tutte le Province a Roma.

Anche nei giorni scorsi, il presidente dell’Upi, Achille Variati, ascoltato in audizione sulla “manovrina”, davanti alla Commissione Bilancio di Camera e Senato, ha sottolineato come “Quando nel 2014 Governo e Parlamento hanno deciso di sottrarre alle Province e alle Città metropolitane 3 miliardi di euro, un prelievo forzoso che la Corte dei Conti ha definito manifestamente irragionevole, hanno tagliato le risorse necessarie per assicurare a tutti i cittadini servizi essenziali e sicurezza nelle 5.100 scuole superiori frequentate da 2 milioni e mezzo di studenti così come nei 130 mila chilometri di strade provinciali”. E poi ha continuato: “Faccio appello alla vostra responsabilità di parlamentari di fronte ai cittadini: questo decreto legge, se non interviene il Parlamento, contiene risposte del tutto insufficienti e inadeguate”.

La Sose, la società del Ministero dell’economia ha attestato che i tagli operati dal Governo hanno creato nel 2017 un buco di 650 milioni di euro nei bilanci delle Province.

A copertura di questo squilibrio il Governo ha messo a disposizione nella “manovrina” 110 milioni di euro, risorse, per le Province, “del tutto inadeguate”. “Le Province stanno progressivamente asciugando le proprie casse, molte sono già in dissesto finanziario ma manca la percezione, da parte della politica, della gravita’ di questo fenomeno”.

Pasquale Almirante

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