“Oggi con tanti media – ha detto il Papa – siamo informati, iperinformati. E’ male? No, è buono e può aiutare, però c’è il reale pericolo di vivere accumulando informazioni, abbiamo molte informazioni, ma non sappiamo cosa farne, corriamo il rischio di diventare un museo di giovani che ha molte cose ma non non sa cosa farne”. A dirlo è stato detto il Papa, il 17 gennaio all’università Santo Tomas di Manila, al termine di una ampio discorso a braccio davanti a 30mila giovani filippini, per sintetizzare il discorso che aveva preparato, e che non ha pronunciato.
“Non ci servono giovani museo, – ha proseguito papa Francesco – ma giovani saggi, mi potete chiedere ‘padre come si fa ad essere saggio?’ è l’altra sfida, la sfida dell’amore. La materia più importante da apprendere alla università e nella vita? Imparare come amare, è questa la sfida, non solo accumulare informazioni, ma attraverso l’amore, che questa informazione sia feconda”.
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Sempre sullo stesso argomento, il Santo Padre ha detto: “Non teniamo una psicologia da computer, che crede di sapere tutto, ‘Come è questo? Cerco sul computer’. Nel computer ci sono tutte le risposte ma nessuna vera sorpresa”, ma solo se ci lasciamo sorprendere possiamo amare e lasciarci amare.
Papa Francesco ha concluso il suo intervento citando S. Francesco: “morì con le tasche vuote, ma con un cuore molto pieno, siete d’accordo? Bene, allora ricordate, non giovani da museo, ma saggi, e per essere saggi? Pensare, sentire, agire bene e armoniosamente e lasciarsi sorprendere dall’amore di Dio, e questa è una vita buona”.
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