Sei studentesse, in maggioranza marocchine o comunque di religione islamica di una scuola di Varese, sono uscite dall’aula al momento del minuto di silenzio per le vittime di Parigi.
Molti sono stati a chiedere di ‘rimpatriarle’ e comunque cacciare dall’Italia loro e le loro famiglie”. Ma tanta è la preoccupazione per cosa sta dietro l’atteggiamento di ragazzi che fra l’altro vivono da molto tempo regolarmente in Italia.
E si sono scatenati i commenti sul web: “Se questo gesto di spregio l’avesse fatto un musulmano di una certa età potrei anche capire la sua caparbietà nel volersi sentire musulmano fino alla morte. Ma un atto così grave fatto per di più da ragazzine è imperdonabile e fa riflettere poiché sono le nuove generazioni che andranno a coprire posti importanti nella società”.
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“Troppo giovani perché non ci sia la famiglia ad averle istruite così. E questo è ancora più preoccupante, assieme all’inesistenza di qualsivoglia manifestazione di condanna da parte dei cosiddetti islamici moderati. Purtroppo è ormai chiaro che è impossibile un sincero dialogo tra noi e loro”.
Poi c’è chi fa appello alla scuola e alla sua incapacità di far rispettare le regole (“Ma dove diavolo stavano i professori/maestri? Quando andavo a scuola io, col cavolo che potevo andarmene quando volevo!”) e chi pensa già alla punizione (“Hanno disertato ? Non assisteranno più alle lezioni finché non hanno fatto Dieci minuti di silenzio!”. Ma ci sono anche tentativi di giustificare o comunque capire il gesto. “Voglio essere fiducioso e credere che il dissenso di queste ragazze non fosse per simpatizzare con i terroristi islamici, ma per protestare anche contro lo sterminio dei cristiani nei paesi islamici che i musulmani ‘moderati’ italiani fingono tranquillamente di ignorare”.
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