La scuola, e dunque l’istruzione, non pare interessare ai nuovi presidenti di Camera, Roberto Fico del M5S, e del Senato, Elisabetta Alberti Casellati di Forza Italia. Neanche un accenno nel discorso di insediamento sulla poltrona più alta delle due Camere, dopo la loro rispettiva elezione di qualche ora fa, a termine di concitati e infuocati accordi fra i due partiti vincitori del 4 marzo scorso; neanche una parola, come a segnalare che di queste cose, di queste minutaglie, né il Senato, né la Camera tengono conto.
È forse il segno dei tempi, di fronte alle più gravi questioni che tengono in allerta i partiti che si candidano a governarci. Eppure senza cultura e saperi, senza consapevolezza della storia, recente e passata, difficilmente si va lontani e la scuola, in una Nazione democratica, ha un ruolo basilare, irrinunciabile, delicatissimo, considerato pure che i governi si reggono sul consenso popolare e se il popolo non sa capire e non sa discernere, non sa interpretare e mettere al confronto, si cade nelle oligarchie più bieche o nelle dittature più pericolose.
Ma tant’è e in ogni caso una nuova legislatura si apre, una nuova avventura parlamentare prende avvio, attraverso la quale, speriamo tutti, l’Italia si desti e migliori e soprattutto raggiunga gli obiettivi e i traguardi che le campagne elettorali hanno promesso, perché tanto hanno promesso, ad eccezione della scuola su cui i partiti vincitori, e quindi i probabili (ma forse sicuri) governanti, si sono limitati a dare la caccia alle lacune della Legge 107, senza nulla proporre che non sia, soprattutto il centrodestra, l’implementazione dei voucher per dare corso alla cosiddetta libertà di educazione.
Terza Repubblica?
Si parla tanto, e in primo luogo i 5 Stelle, di Terza Repubblica, come se in effetti ci fosse stata un Prima e una Seconda, mentre a noi sinceramente sembra, questa fase, una stanca prosecuzione di ciò che la Repubblica è sempre stata. Anzi, dopo la fase maggioritaria, grazie alla quale il partito con più voti otteneva il premio di maggioranza, sembra quasi essere ritornati ai tempi del Proporzionale puro, quado cioè i seggi erano assegnati nella più scrupolosa divisione dei suffragi, e partiti, come per esempio i Repubblicani di Ugo La Malfa, con una manciata di voti riuscivano a condizionare le grandi formazioni sul tipo della Balena bianca democristiana.
Una breve riflessione e si capisce subito che siamo ritornati a quell’era, perché per guidare la Nazione non basta un solo partito con un solo programma, e dunque con un solo cesto di promesse, e allora bisogna allearsi e bisogna pure fare compromessi, accordi, mediazioni, cedere e rilanciare alla luce del sole o al buio di camere segrete: sempre una sintesi (?) fra alleati occorre ricercare.
Vedremo, quando il novo esecutivo si formerà, e tutto lascia prevedere un Governo Lega e 5 Stelle con l’appoggio esterno di Forza Italia, cosa verrà proposto sulla scuola e cosa stabiliranno per migliorare, non già solo lo stato giuridico, economico e professionale degli insegnanti, ma anche e soprattutto in riguardo alla formazione dei ragazzi, al loro futuro e al loro inserimento nel mondo del lavoro, mentre attendiamo pure di vedere gli edifici, quelli cadenti o quelli crollanti, quelli fuori norma e quelli senza certificazione, quelli delle zone simiche e quelli delle aree a rischio, essere finalmente messi in sicurezza. Nel paniere infatti delle promesse, anche tutto questo era affastellato. Vedremo.
Intanto a Roberto Fico e a Elisabetta Alberti Casellati gli auguri di un buon lavoro, nella speranza che alla prima occasione favorevole ci dicano qualcosa di importante sulla scuola.
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