Secondo quanto racconta Il Giornale, in Massachusetts, Usa, uno studente delle scuole superiori è stato colto a usare l’Ia per scrivere un saggio di storia.
È stato l’insegnante ad accorgersi immediatamente dell’imbroglio, grazie allo stile di scrittura insolito per il ragazzo, per cui ha approfondito l’origine del testo e ha individuato la presenza di un “assistente” tecnologico.
La scuola, informata dei fatti, ha punito lo studente con un voto negativo e con una nota sul suo curriculum scolastico, decisione però che non è piaciuta alla famiglia che ha fatto causa alla scuola, accusandola di una sanzione troppo severa.
Infatti, con questa drastica decisione, il ragazzo rischia di non entrare nelle migliori università del Paese, aggiungendo a discolpa del figlio il fatto che il regolamento scolastico non vieta l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.
Sicuramente, come viene fato osservare, il ragazzo ha barato e ha cercato di far passare come frutto della propria intelligenza e cultura un elaborato non suo, ma scritto da una macchina, scavalcando magari nei punteggi i suoi compagni che invece lavorano usando le proprie forze. Dunque una punizione non solo meritata ma da sollecitare, perchè così si rischia di mandare avanti chi non merita e chi bara.
D’altra parte la scuola, ben sapendo che l’Ia ormai è di uso comune, avrebbe dovuto in qualche modo anticipare un uso fraudolento della tecnologia, aggiornandosi e rivedendo programmi e relativa didattica.
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