Già dal mese di settembre 2012 alcune associazioni della scuola avevano intonato cori di disaccordo nei confronti del calendario scolastico siciliano. Il giovedì prima di Pasqua, in tutte le diocesi è celebrata la Messa Crismale, mentre nel pomeriggio si celebra la messa in Coena Domini (in memoria dell’Ultima cena di Gesù) e la lavanda dei piedi, ma in molti paesi siciliani e di altre regioni è il giorno dell’avvio delle rappresentazioni sacre. Il Giovedì Santo nell’Anno liturgico romano della Chiesa cattolica è inoltre denominato sia Giovedì della Cena del Signore nell’ambito della forma ordinaria, sia Feria Quinta in Cena Domini nell’ambito della forma straordinaria, e nella Chiesa ortodossa viene indicato con la denominazione di Santo e Grande Giovedì.
Nella chiesa cattolica nella forma ordinaria, questo giorno nella forma ordinaria è diviso tra il tempo di Quaresima ed il tempo del Triduo Pasquale. Pertanto il Giovedì Santo è sia l’ultimo giorno di Quaresima sia il primo giorno del Triduo Pasquale ma in modo tale che i due tempi non si sovrappongano, infatti, la Quaresima termina prima che inizi la messa in Cena Domini con il cui inizio comincia contestualmente il Triduo Pasquale.
Comunque la si giri, senza far intervenirle l’autonomia scolastica che consente ai singoli dirigenti di assegnare alcuni giorni di vacanza secondo le proprie esigenze, ci sarebbero state tutte le condizioni per concedere il giorno di vacanza.
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