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Nel nuovo contratto di lavoro bisogna tenere conto delle ore svolte a scuola ma non riconosciute

La prossima legislatura sarà quella che vedrà nascere il nuovo CCNL scuola che presumibilmente ci accompagnerà per il triennio 2015-2018. Infatti bisogna ricordare che il CCNL scuola è scaduto con il 31 dicembre 2009 e che all’art. 9 comma 17 della legge n.122/2010 si era deciso di non dare luogo, senza alcuna possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012 del personale di cui all’articolo 2, comma 2 e articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni.
È stata fatta salva l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale nelle misure previste a decorrere dall’anno 2010 in applicazione dell’articolo 2, comma 35, della legge 22 dicembre 2008, n. 203.
La legge di stabilità 2013 aveva nella sua agenda un blocco ulteriore previsto fino al 2014, che per ragioni di puri calcoli elettoralistici, non ha trovato applicazione.
La volontà politica è comunque quella di trascinare la vacanza contrattuale fino al 2014.Quindi facendo i calcoli, il comparto scuola arriverebbe a raggiungere una vacanza contrattuale di 6 anni. Rimane certo che oltre questi sei anni è difficile andare e quindi la prossima legislatura sarà quella del rinnovo contrattuale.
Anche l’attuale premier si è lanciato oggi, durante l’incontro con gli studenti dell’istituto “Morvillo Falcone” di Brindisi frequentato da Melissa Bassi, nell’annuncio di nuove misure per nuovo stato giuridico dei docenti, con la necessaria revisione del contratto nazionale di lavoro dei professori, e la creazione di reti di scuole che permettano un migliore uso degli organici.
La questione che i docenti pongono alla politica, soprattutto dopo la minaccia dell’aumento a 24 ore di servizio dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, a parità di salario, è quella di fare emergere con oggettiva trasparenza le ore lavorate effettivamente e non attualmente riconosciute.
Che cosa si intende per ore lavorate ma non riconosciute? Si tratta di tutte quelle ore previste ma non quantificate dell’art.29 del Ccnl scuola.
Bisogna quantificare in ore il lavoro prodotto per la preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, oggi svolte anche con la preparazione delle attività di laboratorio e la correzione degli elaborati, sempre più numerosi visto l’aumento costante di alunni per classe.
Bisogna anche quantificare lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa tutta la compilazione degli atti relativi alla valutazione e la comunicazione degli esiti alle famiglie.
Bisogna quantificare in ore gli incontri scuola famiglia, che per contratto, stanno fuori dalle 40 ore conteggiate per i collegi dei docenti, l’attività di programmazione di inizio e fine anno e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative.
Bisogna quantificare in ore, considerandola obbligatoria, la formazione e aggiornamento del docente. Se dovessero emergere le ore effettivamente lavorate dai docenti ma non riconosciute, scopriremmo che un docente è impegnato a scuola e per la scuola più di quanto lo sia il Ds e il Dsga.

Lucio Ficara

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Lucio Ficara

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