Le punizioni scolastiche possono diventare educative? Certo che sì. Almeno per i responsabili dell’Istituto superiore Maserati-Baratta di Voghera nel Pavese, dove aiutare i poveri o, in alternativa, pulire i muri imbrattati della città è diventata l’alternativa offerta agli studenti indisciplinati, che hanno subìto il provvedimento di sospensione dalle lezioni per un cattivo comportamento in aula. Il tutto attraverso una convenzione firmata dal Comune, dalla Caritas diocesana e dalla dirigenza della scuola.
L’idea era partita lo scorso anno come sperimentazione, ora viene trasformata in un progetto vero e proprio. I ragazzi sospesi dalle lezioni, con il parere favorevole dei genitori, si andranno durante le ore del mattino nelle case di accoglienza per i senza tetto, per servire i pasti a tavola o per sistemare i letti con l’aggiunta, da oggi, di cancellare le scritte che imbrattano Voghera.
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“Si tratta di uno strumento fortemente innovativo che ha l’obiettivo di far comprendere agli studenti la loro fortuna nel poter frequentare una scuola, mentre tantissime persone hanno bisogno di aiuto”, commenta l’assessore Daniele Salerno, docente al Maserati-Baratta. “Nella fase di sperimentazione, ottanta ragazzi hanno scontato la loro sospensione presso strutture cittadine di accoglienza, spiega il preside Filippo Dezza. Una volta tornati a scuola, il loro comportamento è completamente cambiato”.
Adesso arriva l’ulteriore novità di cancellare i graffiti sui muri: “E’ probabile che tra i ragazzi – conclude l’insegnante dell’istituto pavese – scatti una sorta di tam tam, riassumibile in un invito diretto ai coetanei di non sporcare, altrimenti si deve pulire”.
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