Nello specchio della scuola è il titolo del recente volume di Patrizio Bianchi, da oggi Ministro dell’Istruzione del Governo Draghi.
Bianchi è docente ordinario di Economia applicata e titolare della cattedra Unesco in educazione, crescita ed uguaglianza presso l’Università di Ferrara.
Il sistema educativo – sostiene Bianchi – è lo specchio del Paese e in esso si riflettono l’immagine e quindi anche i problemi e le contraddizioni della nostra società.
Il testo offre molti spunti per comprendere il pensiero del Ministro sulla scuola e per formulare qualche previsione sulle sue possibili prossime azioni.
Un capitolo è dedicato interamente all’ autonomia scolastica, tema sul quale Patrizio Bianchi mostra di avere le idee piuttosto chiare.
L’autonomia, sostiene il Ministro, va riportata alle sue origini quando venne pensata come “strumento per la progettazione e la realizzazione di un’offerta didattica che potesse rispondere ai bisogni degli studenti, tenendo insieme sia una dimensione nazionale, che doveva nello spirito della legge avere una dimensione unitaria, di garanzia e di valutazione, sia una territoriale, in cui la scuola si inseriva nella propria comunità locale, divenendone motore e riferimento per i ragazzi, le famiglie, le istituzioni, la società tutta”
“E – aggiunge Bianchi – è di quella autonomia responsabile e solidale che oggi abbiamo bisogno per andare oltre l’emergenza COVID-19. Un’emergenza che, per essere affrontata, richiede responsabilità, flessibilità e semplificazione amministrativa, che dell’autonomia costituiscono i principi di base”
“Ma l’autonomia – conclude il Ministro – richiede anche e necessaria un efficace processo di valutazione che deve essere percepito dalle stesse istituzioni scolastiche come atto di responsabilità per raggiungere l’obiettivo di una autonomia solidale“
Come potrebbero tradursi questi principi in azioni politiche e amministrative?
Innanzitutto dovremmo aspettarci un progressivo alleggerimento della produzione di circolari ministeriali applicative di questa o quella norma e un sempre maggior trasferimento alle istituzioni scolastiche delle decisioni relative alla gestione di organici, orari e organizzazione didattica.
L’accenno ai processi di valutazione fa pensare anche al fatto che – se il suo mandato durerà a sufficienza – il Ministro sosterrà il ruolo e i compiti dell’Invalsi accentuandone la funzione di valutazione del sistema e riducendo la rilevanza ai fini della valutazione degli apprendimenti degli alunni.
D’altra parte il Ministro ricorda che il Comitato degli esperti designato dal Ministero, e da lui stesso presieduto, già nel suo rapporto intermedio del 27 maggio 2020 aveva formulato la proposta di predisporre un piano organico per il rilancio della autonomia delle istituzioni scolastiche.
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