Mentre in Italia il dibattito sul rientro a scuola il prossimo 10 gennaio è molto acceso, in Gran Bretagna le scuole stanno riaprendo questa settimana, con una serie di restrizioni Covid in atto.
Tra le prime c’è quella di indossare le mascherine in classe in tutte le scuole del Regno Unito fino al 26 gennaio, data in cui ci potrà essere una revisione. In precedenza le mascherine erano richieste solo nelle aree comuni e non in aula.
Il governo sta anche promuovendo la diffusione di 7.000 unità di pulizia dell’aria disponibili per scuole e college.
In Galles, le scuole apriranno il 10 gennaio e agli alunni gallesi viene consigliato di fare tre test Covid alla settimana – invece dei due che ci sono altrove – e gli orari di inizio e fine vengono sfalsati.
In Scozia, si punta sull’allontanamento sociale, gli alunni sono separati in gruppi dove possibile, e gli insegnanti sono tenuti a indossare le mascherine quando sono a stretto contatto con gli studenti.
Nelle scuole britanniche, fino a quando non si manifestano sintomi, i minori di 18 anni non devono auto-isolarsi se qualcun altro nella famiglia ha il Covid. A partire dai cinque anni si consiglia vivamente al bambino di fare un comunque test.
Sono diversi i fattori di rischio evidenziati in Gran Bretagna a seguito della riapertura, tra cui, per esempio che le infezioni tra gli insegnanti e altro personale scolastico possano portare alla chiusura delle classi e persino della scuola, o anche che gli alunni possano portare il Covid a scuola, dopo le riunioni di famiglia a Natale. Poiché le scuole hanno bisogno di un numero minimo di personale docente, se i livelli scendono al di sotto, le lezioni potrebbero essere cancellate. Per quanto riguarda la carenza di personale infatti, è possibile che si arrivi al punto di mancanza anche di supplenti, oltre che di titolari di insegnamento (nda, non esiste il concetto di docente di ruolo nel sistema britannico), proprio a causa degli alti livelli di assenza. Il segretario all’istruzione Gavin Williamson ha lanciato un appello affinché gli insegnanti in pensione ritornino e si uniscano alle agenzie che forniscono insegnanti alle scuole, ma è improbabile che questo avvenga rapidamente.
E cosa succede se i livelli dell’epidemia salgono? Secondo le più recenti linee guida inglesi, una scuola deve mettersi in contatto con i funzionari della sanità pubblica se cinque alunni, insegnanti o personale a stretto contatto risultano positivi al Covid in un arco di tempo di 10 giorni.
A quel punto la direzione della scuola deve lavorare con i funzionari sanitari locali per mitigare la diffusione della malattia, incoraggiando i test, aumentarne la frequenza e facendo quelli rapidi in loco nelle scuole secondarie, nei college e nelle università per un periodo di almeno due settimane, oltre alla pulizia extra e maggiore ventilazione. A questo proposito, la ventilazione è una delle misure chiave per mantenere le scuole al sicuro dalla diffusione del Covid.
Circa 300.000 monitor di anidride carbonica (CO2) sono stati promessi per le scuole in Inghilterra per aiutare a identificare le aree con scarsa ventilazione. Ma i sindacati degli insegnanti si sono lamentati, sostenendo che questo non risolve il problema.
Il governo scozzese ha dato 100 milioni di sterline ai consigli locali per aiutare a finanziare i miglioramenti di Covid, comprese le misure igieniche e la ventilazione.
Il governo gallese ha un programma di 6 milioni di sterline per aumentare la circolazione e la purezza dell’aria. Include la fornitura di 30.000 sensori di CO2 e 1.800 macchine disinfettatrici ad ozono.
Restrizioni alla frequenza a breve termine, come l’invio a casa di una classe o di un gruppo di alunni, sono previste solo in casi estremi, laddove tutte le altre mitigazioni del rischio hanno fallito, e sotto consiglio della salute pubblica.
Alla fine del trimestre autunnale, questo livello di preoccupazione per esempio era stato raggiunto in almeno 30 aree.
Le scuole devono prevedere disposizioni per l’apprendimento a distanza in caso di assenza o chiusura. Molte scuole intervistate dalla BBC alla fine di dicembre hanno affermato che l‘apprendimento online era pronto nel caso non potessero aprire completamente nel nuovo anno.
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