“In realtà non c’è giustizia qui, ma c’è un ideale illusorio di giustizia esemplare incarnato da una dea algida che guarda gli uomini dall’alto verso il basso”, dice la studentessa Daniela Arrigo e i ragazzi del liceo palermitano aggiungono: “Rappresentare le Eumenidi di Eschilo nell’aula bunker di Palermo è un’esperienza bellissima. Abbiamo già i brividi, è stato come entrare nella storia”.
“Fare teatro per i ragazzi è stata un’esperienza di crescita”, dice invece la regista Oriana Martucci. “A ispirarci è stata la scritta che si legge su ogni aula di tribunale, ‘la legge e’ uguale per tutti’. Chi lo sa se è vero.”
“L’aula bunker di Palermo è diventata il luogo simbolo della lotta alla mafia”, ha detto il magistrato Leonardo Guarnotta, “ma ogni giorno in ogni tribunale si cerca di far raggiungere alle vittime la giustizia e non la vendetta e si cerca il colpevole, non un colpevole. Dietro quelle sbarre, dentro quelle celle, i boss hanno dato contezza delle loro malefatte. E’ fondamentale parlare di mafia ai ragazzi, altrimenti essa diventa un male oscuro che si annida chissà dove ed è giusto che sappiamo cosa è stato l’impegno di quei magistrati che hanno lavorato al maxi processo perchè coltivino la speranza di poter vivere in un contesto migliore di quello in cui siamo cresciuti noi”.