La rilevazione si riferisce a maggio scorso e dunque a due mesi fa, ma è sufficiente per capire come gli italiani reputano i ministri del governo Giallo-verde.
Spiega il co-founder di Reputation Science: “La classifica di questo mese è stata influenzata – e non poteva essere diversamente – dalla tornata elettorale del 26 maggio. Si distingue un prima, fatto di proclami propagandistici e di forte contrapposizione tra Lega e M5S, eun dopo, con la resa dei conti a seguito dello spoglio delle schede. In questo clima sorprende solo in parte la tenuta di Conte, ormai percepito come leader autonomo, estraneo alle schermaglie tra i partner di Governo. Molto bene ovviamente Salvini, vero trionfatore delle europee, che ha condotto la Lega al 34%, primo partito d’Italia. Tiene Di Maio, sconfitto sul campo, ma assolto dai suoi sostenitori online”.
+29,4 sul mese precedente e un punteggio reputazionale di 163,2. Nonostante l’esito elettorale abbia fatto vacillare l’alleanza di Governo, il premier Conte dimostra di essersi ritagliato un ruolo molto autorevole e super partes, lontano dalle turbolenze dialettiche dei due viceministri. Bene sul piano delle relazioni estere, con il ruolo da protagonista giocato nella crisi libica e l’incontro positivo con il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk. Molto bene nella gestione del caso Siri, a cui è stato revocato l’incarico nonostante la difesa di Salvini.
La Lega trionfa alle elezioni del 26 maggio scorso e il suo leader e vicepremier Salvini non può che crescere nel gradimento online: +11,8 su aprile e un punteggio reputazionale di 113. È stato comunque un mese intenso per il ministro dell’Interno, sia sul fronte giudiziario, con i presunti giri di tangenti in Lombardia – regione guidata dal fedelissimo Fontana – e le accuse di corruzione al sindaco leghista di Legnano, sia su quello interno al Governo, con il caso Siri e gli scontri coi 5stellesul decreto sicurezza bis. Attivissimo durante la campagna elettorale, piace ilsuo linguaggio diretto sui temi cari al popolo leghista, la sua comunicazione scanzonata e i selfie col pubblico. Ma è lo storico trionfo in quest’ultima tornata elettorale – con la Lega al 34%, primo partito d’Italia, e quasi 4 milioni di voti conquistati in un anno – a imprimere una netta spinta alla reputazione di Salvini.
A Noi tuttavia interessa segnalare che, sulla base del gradimento registrato dal portale specializzato, Giulia Bongiorno, la ministra per la Pubblica Amministrazione si piazza al 6° posto, Giulia Grillo, la ministra alla sanità, che tanto ha fatto tribolare per la questione dei vaccini, al 16° posto, mentre penultimo nella graduatoria, preceduto solo da Barbara Lezzi, al 18°, ministra per il Sud, il nostro ministro dell’Istruzione, Marco Busetti, che rintracciamo al 17° livello, numero, i 17, che per sua conclamata tradizione non porta fortuna.
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