Lo comunica La Stampa che ha proseguito con lo scherzo messo in atto già da alcuni giornalisti, quello cioè di inserire codici fiscali fasulli per entrare nella pagina dedicata al sondaggio sul valore legale del titolo di studio.
Per votare infatti è sufficiente registrasi col codice fiscale e siccome è pure possibile riceverlo con un semplice motore di ricerca, inserendo i dati di qualche persona conosciuta (perfino del presidente del consiglio), per chi avesse intenzione di burlarsi del sondaggio basta ripetere l’operazione più volte e il gioco è fatto.
Quando arriva la mail di conferma si risponde alle domande. Nessuna validità scientifica dunque, come del resto era stato già evidenziato, ma al Miur si dicono tranquilli.
Si afferma tra le stanze del ministero che si confronteranno i codici fiscali direttamente con la banca dati dell’Agenzia delle Entrate, escludendo quindi quelli fasulli, mentre la scelta suggerita dai tecnici, di rendere più complessa la procedura, sarebbe stata scartata dallo stesso ministro Profumo a vantaggio della snellezza.
E in attesa del 24 aprile, quando la consultazione sarà chiusa, il giornale di Torino dice che alle 17 di ieri, 2 aprile, avevano chiesto di registrare la domanda in 26.488 ed erano arrivati 17.355 voti effettivi.
Pubblica pure le domande registrate regione per regione aggiornate a ieri pomeriggio:
Abruzzo 575
Basilicata 275
Calabria 947
Campania 2443
Emilia Romagna 1588
Friuli Venezia Giulia 482
Lazio 3055
Liguria 581
Lombardia 3271
Marche 604
Molise 108
Piemonte, 1329
Puglia 2313
Estero, 51
Sardegna 1112
Sicilia 2446
Toscana 1533
Trentino Alto Adige 283
Umbria 356
Valle d’Aosta 56
Veneto 1719
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