Se sono le università il caso più estremo, dove troviamo “docenti a contratto, medici specializzandi, dottorandi di ricerca con borsa di studio, assegnisti di ricerca”, integrando un gran numero di contratti atipici, cresciuti del 120% passando da 32mila a 70mila, secondo l’istituto di statistica negli ultimi sei anni l’aumento di persone a tempo indeterminato si deve in gran parte alle assunzioni nella scuola relative agli anni 2015-2017.
Solo nel servizio sanitario nazionale -scrive Il Sole 24 Ore- il personale stabile resta identico o in leggerissimo aumento (+0,5%), mentre cresce quello con contratti di altro genere che passa da 29mila a 56mila persone.
In sei anni dunque aumentano nel complesso i posti nell’istruzione ma con due direzioni ben diverse: più lavoro a tempo indeterminato nella scuola, molto meno all’università dove invece si tratta di contratti atipici.
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