Nella fase C della mobilità, ovvero quella riferita ai docenti neoassunti in fase B e C da Gae, ci saranno solo ambiti, e se la sequenza contrattuale sui criteri di chiamata dagli ambiti dovesse fallire, ci sarà anche lo spettro della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici.
Con la fase C della mobilità si applicano i principi cardine della legge 107/2015, e si “obbligano” i docenti neoassunti in fase B e C da Gae a trasferirsi su base nazionale. Infatti, i docenti entrati in ruolo da Gae con la fase B e C del piano straordinario di assunzioni, non hanno ancora una sede definitiva di titolarità e la provincia in cui sono entrati in ruolo potrebbe non essere la provincia in cui saranno titolari dopo la mobilità. Questi docenti saranno chiamati a richiedere la mobilità su scala nazionale, sperando di trovare un posto tra i primi ambiti prescelti.
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Quanti ambiti potranno chiedere questi docenti? Potranno chiedere fino a un massimo di 100 ambiti e 100 province. In buona sostanza, potranno richiedere fino a 200 preferenze, divise in 100 ambiti e 100 province. Bisogna sapere che l’ambito è una preferenza più sintetica della provincia che contiene in sé più ambiti. Per cui, se un docente esprime per prima la provincia X e successivamente gli ambiti di tale provincia, appare ovvio che queste ultime preferenze saranno non più esprimibili in quanto già espresse precedentemente con la provincia X. Quindi, prima bisogna esprimere gli ambiti, anche fino a 100, e successivamente le province per cui non si sono espressi gli ambiti, anche queste nel numero massimo di 100. In questo modo si potrà ottenere il massimo del risultato possibile nella copertura delle richieste.
A chi non esprime tutti gli ambiti o province, ma si limita ad un numero ristretto di ambiti o province, e non verrà soddisfatto nella richiesta, sarà assegnato l’ambito di titolarità con l’utilizzo delle tabelle di vicinorietà tra ambiti, a partire da quello in cui è stato immesso in ruolo.
Queste sono le indiscrezioni che stanno per essere messe nero su bianco sulla Ordinanza Ministeriale sulla mobilità che sarà pubblicata nella settimana che precede la domenica di Pasqua.
I tecnici del Miur stanno anche lavorando sul format informatico per il modello della domanda, che a differenza di quello già pronto della fase A è di difficile elaborazione.
Un’altra notizia ormai quasi certa è che i tempi di presentazione delle domande saranno non superiori ai 20 giorni.
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