Tavolo tecnico al Miur tra i rappresentanti del Ministero e le organizzazioni sindacali che hanno presentato una proposta unitaria in tema di reclutamento e precariato.
Per coloro che hanno i requisiti delle 3 annualità di servizio, la volontà, per i sindacati, è di farli partecipare ad entrambe le procedure: concorso ordinario e procedura di stabilizzazione straordinaria con graduatorie regionali, accessibili a tutti i docenti con i requisiti.
In tal modo i candidati avranno una doppia possibilità, e soprattutto potrebbero concorrere almeno per due regioni: quella del concorso ordinario e quella della procedura straordinaria.
La possibilità di partecipare ad entrambe le procedure permette ai candidati di scegliere liberamente in quali regioni concorrere con consapevolezza.
Con la proposta dei sindacati, il percorso straordinario di abilitazione verrebbe organizzato per tutti coloro che hanno i requisiti dalle università in collaborazione con le scuole e sarebbe percorso abilitante. L’abilitazione conseguita darà diritto all’immissione in ruolo.
La segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, giudica così l’esito dell’incontro al Miur: “Vediamo che c’è la volontà del Miur a trovare la soluzione, e questo è fondamentale”.
Sempre oggi si è svolto al Miur un altro tavolo che ha riguardato il lavoro dei dirigenti scolastici. Si è discusso del dl concretezza, che prevede le impronte per i presidi, del Fun, il Fondo unico nazionale e degli stipendi.
“Per quanto riguarda le impronte ci è stato assicurato che il decreto attuativo verrà scritto insieme – ha riferito al termine dell’incontro Roberta Fanfarillo, responsabile Flc Cgil – ma noi chiediamo che la norma venga stralciata per il personale della scuola”.
Sugli stipendi, “i presidi guadagnano 30 mila euro in meno degli altri dirigenti: con il nuovo contratto ne dovrebbero ottenere 8 mila euro in più rispetto ad oggi, ma da tempo attendiamo ancora la sigla”.
Non solo la scuola ad essere coinvolta nelle nuovi assunzioni.
Oggi il ministro della Pubblica Ammnistrazione, Giulia Bongiorno, ha firmato un ‘pacchetto’ nutrito di nuovi ingressi.
Un’infornata di 5.220 persone che possono subito prendere servizio, a cui si aggiunge il via libera a concorsi per 4.902 posti. Si va infatti dai ministeri all’Inps.
A fare la parte da leone la Giustizia, che si aggiudica 1.817 nuove leve a cui si aggiungono oltre 3.514 altre caselle da mettere a bando. Da segnalare anche il reclutamento di 365 unità per l’Ispettorato nazionale del Lavoro.
Tra le amministrazioni destinatarie ci sono anche il Consiglio di Stato, l’Avvocatura, nuove assunzioni anche per il ministero della Cultura (1.013 assunzioni e 400 posti da bandire) e per l’Inps (1.549 scorrimenti e 50 d aa mettere a concorso).
Nell’ordine delle centinaia anche le posizioni assegnate alla Difesa.
Mancano però altri due passaggi, affinché le procedure possano effettivamente essere attivate. Il decreto, che stanzia anche altri soldi per il reclutamento (35 milioni), deve essere controfirmato dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e ‘bollinato’ dalla Corte dei Conti.
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