C’è incertezza nelle scuole primarie a proposito delle modalità applicative della norma che ha definitivamente cancellato l’obbligo del voto numerico introducendo il giudizio descrittivo.
In diverse scuole si è in attesa di una circolare ministeriale esplicativa che dia il “via libera” alle nuove regole.
In altre scuole (così ci viene segnalato da più parti) i “tecnici” che gestiscono le piattaforme del registro elettronico sostengono che stanno aspettando un segnale dal Ministero per poter aggiornare il software.
Ma come stanno le cose?
Va detto che il 14 ottobre è entrata in vigore la legge 126 con la quale viene convertito in legge il decreto 104 del 14 agosto scorso.
Nell’articolo 32 della legge è stato inserito un comma che chiarisce in modo inequivocabile che a partire dall’anno scolastico in corso la valutazione periodica e finale va fatta con il giudizio descrittivo e non più con il voto numerico.
L’ultimo articolo della legge recita, come di consuetudine, che “è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare”.
Al di là della ritualità, l’espressione sta ad indicare che la legge 126 – come tutte le leggi – deve essere applicata.
E, nel caso specifico della disposizione sul voto numerico, non c’è alcun bisogno di una norma ministeriale che “autorizzi” le scuole ad applicare quanto previsto dall’articolo 32 comma 6 sexies.
Detto questo non si comprende però per quale motivo il Ministero stia ritardando nel diramare una circolare applicativa che chiarisca (o meglio confermi) le modalità con cui procedere alla valutazione intermedia di fine quadrimestre (o di fine trimestre per le scuole che abbiano deciso di adottare una diversa ripartizione dell’anno scolastico). Forse una nota ministeriale servirebbe a ricordare a tecnici informatici, dirigenti e collegi dei docenti che ormai il voto numerico, nella scuola primaria, non esiste più.
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