Categorie: Disabilità

Nella Regione Lazio a rischio l’assistenza specialistica per gli studenti disabili

“L’anno scolastico è da poco finito e già iniziano i problemi per il prossimo: a Roma, o meglio nel Lazio, pare che nessuno sappia cosa sarà dell’assistenza specialistica per gli studenti con disabilità degli istituti superiori”.

La denuncia arriva da Superabile.it, il portale dell’Inail dedicato alla disabilità: tanti sono gli studenti – e di conseguenza le famiglie – che il prossimo anno rischiano di veder scomparire quelle figure professionali specializzate che, fino ad oggi, hanno favorito e sostenuto la loro piena partecipazione alla vita scolastica. Questo perché la provincia, che gestiva il servizio, non esiste più, la Città metropolitana non funziona ancora, i fondi non ci sono né si sa se ci saranno.

Per questa ragione Eugenio De Crescenzo, presidente di Agci Lazio (Associazione generale cooperative italiane), ha inviato una lettera alle famiglie, alle scuole e ai vari referenti istituzionali, per sollevare il problema e richiedere una soluzione.

“Apprendiamo con stupore – si legge nella lettera – che la ex Provincia di Roma, non intende dare seguito allo stanziamento annuale per l’assistenza specialistica – integrazione disabilità scolastica. Tale scelta, quale ne siano le motivazioni (di bilancio, o per la fase di riorganizzazione dell’ente in Città Metropolitana di Roma, o per l’incertezza della competenza), qualora si verificasse, metterebbe in angoscia circa 3.500 famiglie e chiuderebbe una delle esperienze più significative presenti in Italia di integrazione e socializzazione della disabilità”.

De Crescenzo chiede quindi “un immediato ripensamento”, sollecitando “l’attivazione di un tavolo di condivisione con le scuole, le famiglie, gli operatori sociali per la verifica delle difficoltà e la ricerca di soluzioni, la stabilizzazione delle regole del servizio e una pianificazione certa dello stesso”.

L’ultimo aggiornamento risale alla settimana scorsa: i fondi fino a dicembre sarebbero assicurati. Ma dopo?

Lara La Gatta

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