Attualità

Nella rete dei maestri filo-jihadisti anche un prof?

Secondo una qualificata fonte d’indagine, fra il Mezzogiorno e l’Emilia Romagna, ci sarebbe una rete d’indottrinatori fondamentalisti, di cui potrebbe far parte pure un docente italiano di scuola media. La notizia arriva dall’Ansa.

Tutto inizia da un “pericolo pubblico” marocchino

Tutto parte da un marocchino, Mohamed Oudou, quarantenne, che rappresenta, secondo il ministero dell’Interno, un pericolo pubblico e  secondo la Digos di Bari è il vice di Mohy Abdel Rahman, italo-egiziano di 58 anni arrestato il 26 marzo per associazione con finalità di terrorismo, ripreso per mesi dalle telecamere degli investigatori mentre magnificava il martirio a bimbi fra i 4 e i 10 anni che gli venivano affidati da decine di famiglie perlopiù maghrebine. Oltre a condividere istruzioni per la fabbricazione di bombe, teneva i suoi sermoni nel centro islamico «Al Dawa» di Foggia, finito sotto sequestro.

In ogni caso l’Oudou si divideva tra Foggia e Bologna, consolidando così la propria autorevolezza nelle letture pubbliche del Corano e a sua volta teneva lezioni. Inoltre aveva frequentazioni inquietanti con terroristi ed era mentore di due albanesi che facevano proselitismo fondamentalista a Potenza e a Napoli.

Il prof italiano

C’è un altro dato su cui si lavora di nuovo sull’asse Puglia-Emilia. Sul registro degli indagati per il caso del predicatore foggiano è stato iscritto, con addebito di associazione terroristica, il nome di un insegnante italiano di scuola secondaria a Cento, in provincia di Ferrara.

È libero, era legato sia ad Abdel Rahman che al suo vicario marocchino appena allontanato, insegna ai ragazzini e dopo le perquisizioni ha ribadito che la cultura dell’Islam radicale rimane e rimarrà fuori dalla scuola. A breve inizierà l’esame degli ultimi apparecchi elettronici che gli hanno sequestrato.

Pasquale Almirante

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