Quest’ultima stabilisce i criteri per la scelta dei vetri idonei da utilizzare in funzione della particolare destinazione d’uso prevista, allo scopo di assicurare i requisiti minimi di sicurezza dell’utenza.
L’art. 33 della legge n. 626 prevede vetri temperati, mentre la norma UNI 7697 consiglia vetrate perimetrali stratificate. A questo punto consideriamo le differenze tra i due tipi di vetro per poter comprendere meglio il loro utilizzo in relazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Il vetro temprato è spesso impiegato per la realizzazione di elementi senza struttura portante (tutto vetro), come le porte in vetro e le applicazioni strutturali. Il vetro temprato è anche considerato un “vetro di sicurezza” in quanto, oltre ad essere più robusto, ha la tendenza a rompersi in piccoli pezzi smussati poco pericolosi, e quindi idoneo nell’utilizzo all’interno scuole dell’infanzia.
In alternativa al vetro temprato può essere usato il vetro stratificato che è normalmente impiegato dove è prevedibile il rischio di impatti con il corpo umano, oppure dove il pericolo possa derivare dalla caduta della lastra se frantumata. Ad esempio le vetrine dei negozi, i parabrezza-lunotti delle auto sono tipicamente realizzati in vetro laminato come pure le zone parapetto delle vetrate interne ed esterne. Il vetro stratificato è considerato un vetro di sicurezza grazie alla capacità di mantenersi compatto se fratturato.
Per quanto detto la scelta tra queste due tipologie di vetro può essere dettata dal D.Lgs. n. 115/95 che afferma in caso di assenza di norme comunitarie cogenti la validità delle norme non cogenti, quindi la UNI 7697 prevale su tutto e di conseguenza le vetrate stratificate hanno la priorità nel loro utilizzo nelle scuole dell’infanzia. A conferma del nostro ragionamento la norma UNI 7697 è valida e cogente su tutto il territorio italiano per via del decreto legislativo n. 206 del 6 settembre 2005 e precedenti.
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