Categorie: Mobilità

Nella terza fase della mobilità ci sono le aliquote paritetiche

Tanti docenti, soprattutto coloro che aspirano alla mobilità territoriale interprovinciale, sono in attesa di potere presentare la loro istanza di trasferimento, con la speranza di ricongiungersi al coniuge e alla loro famiglia. Questi docenti sperano, al fine di ottenere questo trasferimento, che ci sia un aumento delle disponibilità di posti vacanti dovuto all’attuazione dell’organico funzionale.

Secondo le aspettative del Miur dovrebbero entrare in organico la bellezza di oltre 50mila posti. Dopo le prime due fasi di mobilità, che prevedono, nella prima, i trasferimenti all’interno dello stesso comune, nella seconda, quelli nell’ambito di una stessa provincia, e precisamente tra i comuni diversi della stessa provincia, c’è anche la terza ed ultima fase dove si trattano i trasferimenti interprovinciali e la cosiddetta mobilità professionale.

In questa ultima fase quale sono le percentuali di disponibilità di posti al trasferimento rispetto le due tipologie su citate?

Nel comma 5 dell’art. 6 dell’ipotesi del Ccni mobilità 2015/2016, è specificato che le operazioni di mobilità del personale docente, relative alla terza fase, realizzano l’equiparazione tra mobilità territoriale interprovinciale e mobilità professionale, attraverso l’attribuzione di aliquote paritetiche ad entrambe le tipologie di mobilità; ciascuna di tali operazioni è effettuata sulla metà del 50% delle disponibilità destinate alla mobilità territoriale provinciale e residuate dopo tale mobilità, fatti salvi gli accantonamenti richiesti e la sistemazione del soprannumero provinciale considerando distintamente le diverse tipologie di posto (comune/sostegno).

Ai fini della ripartizione dei posti disponibili per la terza fase, non è concesso per le operazioni di mobilità, l’eventuale posto dispari eccetto i casi in cui siano presenti nella provincia domande di mobilità professionale di docenti appartenenti a classi di concorso o posti in esubero abilitati e già utilizzati nel corrente anno scolastico sul posto o classe di concorso richiesto, e che tra le preferenze sia compreso il codice sintetico della provincia di titolarità. In buona sostanza se dopo la mobilità provinciale, restano libere in una data classe di concorso 12 cattedre, per la mobilità territoriale interprovinciale e per la mobilità professionale saranno disponibili solo 6 posti, cioè il 50%, che per le aliquote paritetiche saranno divise in parti uguali, e quindi ci saranno 3 posti disponibili per la mobilità interprovinciale e 5 posti per i passaggi di cattedra e ruolo.

Bisogna sapere che I posti e le cattedre che si dovessero rendere disponibili per effetto dei trasferimenti interprovinciali e dei passaggi di cattedra in uscita e dei passaggi di ruolo all’interno della secondaria di II grado vanno ad incrementare l’aliquota assegnata alla mobilità della terza fase nel suo complesso.

Lucio Ficara

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