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Nella terza fase della mobilità ci sono scuole e ambiti

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Nella terza fase della mobilità, cioè quella che si riferisce ai movimenti interprovinciali di tutti i docenti entrati in ruolo entro il 2014 (in deroga al vincolo  triennale  di permanenza nella provincia come previsto dal comma 108 dell’art.1 della legge 107/2015), ci saranno sia la scelta di alcune scuole, ma solo nel primo ambito di preferenza, e di ambiti territoriali secchi dalla seconda preferenza in poi.

Questo è stato il motivo che ha spinto i sindacati a firmare il documento che farà partire il tavolo tecnico sulla prossima mobilità. Si tratta di una sequenza contrattuale che durerà tutto il mese di febbraio.

Quindi i docenti di ruolo entro il 2014 che si volessero spostare dalla loro attuale provincia di titolarità, si sposteranno sulle scuole del primo ambito scelto mantenendo la titolarità di una scuola e scongiurando, con ogni probabilità, di finire in un ambito territoriale con la chiamata diretta e il conseguente incarico triennale. Solo nel caso in cui nel primo ambito non ci fossero scuole disponibili, allora si passerebbe nel secondo, terzo o così via ambito territoriale. Ma in tal caso si perderebbe la titolarità nella scuola e si passerebbe ad incarichi, del dirigente scolastico, su base triennale. Un’altra questione che ha fatto propendere per l’accordo è il fatto di avere salvaguardato le assegnazioni provvisorie e utilizzazioni anche per il 2016/2017, che faranno parte dell’ipotesi contrattuali.

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È quanto avevamo già dato in anteprima in un altro articolo della nostra testata. Già oggi è previsto il primo incontro sul tavolo tecnico tra Amministrazione e sindacati, in cui si parlerà anche di criteri oggettivi per la chiamata dei docenti dagli ambiti.