Le classi che accolgono alunni disabili devono essere formate con 20-22 alunni al massimo: lo sottolineano Fand e Fish, le due principali federazioni di persone con disabilità, in seguito alla riunione dell’Osservatorio ministeriale sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, svoltasi il 20 giugno scorso.
Le due associazioni aggiungono anzi che va messa in atto una accurata azione di vigilanza sulle direzioni regionali affinchè tale principio venga rispettato.
Al contrario, riguardo alla recente normativa sui Bisogni educativi speciali Fand e Fish esprimono un vivo apprezzamento in quanto ritengono che essa sia ispirata alla volontà di porre al centro dell’azione educativa la capacità di inclusione delle istituzioni scolastiche.
“Le contestazioni espresse da diverse parti – affermano le due associazioni – derivano da una lettura frettolosa delle sue dichiarazioni”.
Piuttosto, sostengono ancora Fand e Fish – è necessario che il Ministero precisi meglio le competenze dei Gruppi di lavoro interistituzionali provinciali istituiti e dei Centri territoriali per l’inclusione. Quale ruolo avranno negli interventi a favore degli alunni con bisogni educativi speciali? E come saranno riattivati e potenziati i Gruppi di lavoro per un corretto coordinamento delle politiche locali sull’inclusione scolastica?”.
E poi bisognerà affrontare seriamente il problema della formazione e dell’aggiornamento dei docenti curricolari prevedendone l’obbligo per tutti coloro che hanno alunni disabili in classe.
Su quest’ultimo punto sarà tuttavia necessario aprire il confronto con le organizzazioni sindacali dal momento che l’attuale contratto di comparto considera l’aggiornamento non già un dovere ma un diritto.
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