Riflettori accesi sul talento e la creatività dei giovani con il progetto Smart@Heart Rome.
Il programma che avrà la durata di tre anni è un progetto realizzato da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con il Dipartimento Trasformazione Digitale di Roma Capitale che si pone l’obiettivo di promuovere nelle periferie lo sviluppo delle competenze digitali per l’innovazione dei territori più disagiati. Si realizza su sette Palestre dell’innovazione per contrastare la povertà educativa e ridurre le disuguaglianze nelle periferie più complesse della capitale.
Il progetto punta in sostanza al concetto di “Città intelligente” sostenibile e digitale senza lasciare nessuno indietro. Basandosi sui bisogni del territorio, configura un modello capace di rendere le comunità che ne fanno parte attive, inclusive e responsabili per favorire in questo modo la crescita culturale della popolazione.
Il progetto parte proprio dalle periferie, che in questo interessante approccio vengono “messe al centro” dell’attenzione pubblica di istituzioni e cittadini, “affinché tutti possano godere del diritto a una formazione inclusiva e di qualità, in grado di generare significative trasformazioni sociali e culturali e processi di innovazione scalabili e sostenibili. L’obiettivo finale è dunque quello di creare un nuovo ecosistema cittadino con soluzioni mirate, che rispondano alla complessità dei bisogni attraverso l’istruzione, l’educazione e la formazione per il lavoro, come acceleratori per lo sviluppo inclusivo.
Al centro del progetto c’è la scuola perché il mezzo che fa incontrare quotidianamente il 50% dei cittadini tra studenti, docenti, dirigenti, personale ATA e genitori. Un luogo che è di fatto uno snodo cruciale della società e di ogni politica attiva delle città stessa. L’approccio scelto è sistemico che va dal sistema produttivo a quello educativo, ma anche multi organizzativo, multisettoriale ed evolutivo. E si basa sul modello di “educazione per la vita“, perché la visione finale è quella di una smart city in continua evoluzione, come un organismo complesso ma allo stesso tempo unitario, grazie proprio all’apprendimento sociale. Si può definire una realtà urbana “intelligente” o Smart City, se la città diventa socialmente inclusiva in grado di fornire una migliore qualità di vita a tutti e capace di rispondere in modo efficace e flessibile anche nuovi bisogni. Una città abitata da persone “evolute”, che apprendono, partecipano e hanno sempre e ovunque un ruolo civile attivo. Un obiettivo strategico è realizzare una leadership distribuita e diffusa nella città per lavorare in modo cooperativo per il bene comune. La città intelligente è basata sull’educazione per la vita, tiene conto delle persone nella loro interezza, è capace di coinvolgere, motivare. “Ha “cinque menti”, come quelle definite da Gardner, e sa parlare anche all’intelligenza emotiva di Goleman”.
Nei laboratori digitali di questo ambizioso progetto, i cittadini si sfidano in maratone civiche di sviluppo e realizzano anche progetti di rigenerazione urbana con studio di fattibilità e prototipi in scala 3D.
In uno di questi laboratori è stato organizzato l’evento “Young Fashion Talents”, realizzato da Roma Capitale, nello specifico dal Presidente della XII CCP Turismo, Moda e Relazioni Internazionali, Mariano Angelucci, con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma, di Fondazione Mondo Digitale, e la partecipazione attiva di due istituti romani : il liceo Artistico Enzo Rossi e l’istituto Comprensivo “Via Poppea Sabina” due delle palestre dell’innovazione previste nel progetto Smart@Heart Rome.
L’evento ha visto sfilare modelle e modelli con abiti realizzati nell’ambito del Master in Fashion Studies della Sapienza Università di Roma grazie all’utilizzo di materiali eco sostenibili e con l’utilizzo di strumenti digitali ed innovativi. Un pomeriggio diverso, quello vissuto dai tanti genitori e studenti all’interno dell’edificio scolastico nell’estrema periferia est della città. La scuola aperta il pomeriggio come punto di riferimento per il quartiere, vero centro civico della comunità. Perché è sempre più importante che la scuola non sia solo aule e lezioni ma diventi un luogo di cultura da frequentare tutto il giorno.
E visto il successo dell’iniziativa grazie anche alla forza contagiosa della dirigente scolastica che ha presentato l’evento, possiamo solo dire la che direzione è quella giusta.
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