Saranno anche in crisi, ma le scuole cattoliche paritarie continuano ad essere frequentate da 570mila alunni e ad oggi vi insegnano circa 55mila docenti. I numeri sono contenuti nel XXI Rapporto sulla scuola cattolica in Italia, realizzato dal Centro studi per la scuola cattolica della Conferenza episcopale italiana.
In base ai dati ufficiali della Cei, sono 52.629 gli insegnanti che prestano servizio nelle scuole cattoliche italiane.
Tuttavia il numero, si legge nel Rapporto annuale, è “approssimato per difetto in quanto numerose scuole (soprattutto dell’infanzia) non hanno fornito il dato; non si è lontani dal vero stimando in circa 55mila i docenti delle scuole cattoliche, ma va considerato che una quota significativa è impiegata a tempo parziale”. Rispetto all’anno precedente “la differenza è di 320 docenti in meno”.
Una parte sono di ruolo, un’altra parte supplenti. Molti di loro, in entrambi gli schieramenti, sono sicuramente interessati a prendere un’abilitazione all’insegnamento: un passaggio fondamentale per assicurarsi una supplenza continuativa nella scuola pubblica.
È un dato di fatto che i docenti delle paritarie, l’ambito in cui rientrano gli istituti cattolici, intendano la loro esperienza professionale negli istituti non statali solo provvisoria, anche perché il trattamento è decisamente peggiore, sia livello economico, sia per le condizioni e il tempo di lavoro profuso (nella scuola dell’infanzia le maestre svolgono da sole anche 40 ore a settimana in classe per 1.200 euro al mese, più le attività obbligatorie collegiale e di rapporti con le famiglie).
Dopo l’approvazione del decreto legge da parte del CdM, lo scorso 10 ottobre, si è parlato dell’esclusione del servizio ai fini dell’abilitazione. Una decisione, però, che non ha trovato d’accordo il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: colloquio con La Tecnica della Scuola, il titolare del Miur ha detto che “stiamo lavorando ad un nuovo percorso di abilitazione, per tutti: docenti delle scuole pubbliche e delle scuole paritarie”.
“Affinché si possa arrivare entro marzo-aprile ad un nuovo modello di abilitazione lineare e fattibile, aperto a tutti che porti persone in cattedra nel più breve tempo possibile”, ha sottolineato il ministro.
Tornando la XXI Rapporto sulla scuola cattolica in Italia della Cei, sarebbero 570 mila gli alunni delle 7.995 scuole cattoliche paritarie presenti in Italia: quasi due alunni su tre, il 58%, ossia oltre 330mila, sono iscritti nelle scuole d’infanzia paritarie; 133mila nella primaria; 58mila nella secondaria di primo grado e oltre 46mila nella secondaria di secondo grado.
Negli istituti cattolici paritari, le classi mediamente sono composte da poco più di 20 alunni; una media che scende a 16,2 alunni per classe nelle secondarie di secondo grado.
Lo studio riporta anche gli scostamenti rispetto all’anno precedente: il numero dei disabili, ad esempio, è aumentato passando a 8.431, con un incremento in valore assoluto pari a 657 e in percentuale allo 0,2%.
Si riduce, invece, di 1.010 unità il numero degli alunni con cittadinanza non italiana – attualmente 30.786 – producendo anche un calo percentuale dello 0,1%.
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