Il Consiglio di Stato, rigettando la richiesta di annullamento della circolare del 29 settembre 2021 del ministero dell’Istruzione, ha stabilito che nelle scuole francesi i minori transgender potranno essere chiamati e riconosciuti con il nome da loro scelto.
Si chiude dunque una vicenda che il ministero francese aveva aperto, riconoscendo il diritto dei transgender a essere chiamati secondo la loro tendenza anche a scuola.
In base a questa sentenza, il nome eventualmente scelto dallo studente transgender dovrà essere utilizzato da compagni e personale scolastico, ma anche sulla carta della mensa della scuola e sul registro degli insegnanti. Ma l’alunno che vuole vedersi riconosciuto questo diritto dovrà fare domanda al proprio istituto previo accordo dei genitori.
Secondo la circolare del ministero dell’istruzione francese, contro cui era stato presentato ricorso per presunto “eccesso di potere”, il punto centrale è quello di “garantire integrità e benessere”, comprendendo “i bisogni espressi dai giovani interessati”, in relazione alla legge francese del 1974 secondo cui “nessun cittadino può portare cognome o nome diverso da quelli espressi nel certificato di nascita” e secondo cui “è espressamente vietato a tutti i funzionari pubblici di designare i cittadini con nomi e cognomi diversi da quelli riportati nel certificato di nascita”.
L’unica eccezione riguarderà i documenti legati alle prove di Stato, per le quali verrà preso ancora in considerazione il nome iscritto allo stato civile.
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