Estero

Nelle scuole russe, un’ora settimanale di conoscenza e pratica dei fucili d’assalto

Se negli Stati Uniti il governatore del Tennessee ha autorizzato i docenti a dotarsi di un’arma da fuoco per recarsi a scuola – territorio divenuto negli ultimi tempi alquanto ostile e non solo in America – la Russia ‘risponde’ con un programma scolastico che prevede l’addestramento degli studenti all’uso delle armi d’assalto.

Come riporta in questi giorni il giornale britannico The Sunday Times, nella scuola russa di Londra gli allievi imparano, tra le altre cose, a usare l’AK-47, più comunemente noto come Kalashnikov, uno dei fucili d’assalto più utilizzati e tristemente noti per avere sparato durante i sanguinosi attacchi in territorio francese alla redazione di Charlie Hebdo e al Bataclan.

La scuola londinese in questione, che dipende direttamente dall’ambasciata russa nel Regno Unito, è nata intorno al 1950, all’indomani della morte di Stalin, pensata in origine per accogliere e istruire i figli dei diplomatici russi di stanza nel Regno Unito. Oggi, continua il Sunday Times, è sufficiente conoscere la lingua russa e pagare una retta di circa 1000 sterline annue per essere ammessi.

La scuola di Londra segue esattamente lo stesso programma del resto delle scuole della Federazione Russa: oltre alla Lingua e letteratura russa, alla Matematica e al resto delle materie che conosciamo, l’orario settimanale prevede un’ora di ‘manovre militari, autodifesa e primo soccorso’. Secondo il settimanale britannico, gli allievi imparano anche i rudimenti dell’uso di un Kalashnikov: come smontarlo e rimontarlo, lubrificarlo e sparare.

A partire dall’inizio del conflitto in Ucraina, il programma delle scuole russe – sostiene l’autore del reportage – si è radicalizzato e militarizzato: i manuali di storia, ad esempio, sono stati in fretta aggiornati in modo da presentare la guerra come una missione storica e l’Ucraina un burattino nelle mani dell’Occidente per destabilizzare la Russia.

La particolarità della scuola di Londra è che, beneficiando di una ‘esenzione’ diplomatica, non può ricevere alcuna visita ispettiva da parte degli organismi scolastici britannici. Di scuole così ne esistono circa novanta, sparse nel mondo – conclude il Sunday Times – ma l’anno scorso in Polonia, il governo ha deciso di chiudere la sua, destinando i locali a una scuola polacca. Cosa che sembrerebbe non sia stata presa molto bene da Mosca.  

Gabriele Ferrante

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