Il danno del sistema o di una sua parte, a sua volta, può generare incidenti, ossia conseguenze indesiderate sui fruitori del sistema; nel caso delle scuole su studenti e personale. Questa premessa ha fatto si che tutte le Amministrazioni competenti in tema di edilizia scolastica e di sicurezza (Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, Ministero dei trasporti e delle infrastrutture, Ministero dell’Interno attraverso il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Presidenza del consiglio dei ministri attraverso il Dipartimento della protezione civile, Regioni ed Amministrazioni locali) si sono attivate per sviluppare un programma mirato di monitoraggio e di identificazione delle situazioni di vulnerabilità degli elementi non strutturali, in vista di futuri interventi volti alla riduzione del rischio di incidenti dovuti ai predetti elementi”. Ma se tale monitoraggio è stato effettuato con perizia, perché ci troviamo al cospetto di una sequenza di crolli di elementi non strutturali inarrestabile?
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