Nella disamina dei ministri dell’istruzione nell’ultimo ventennio, è venuto a mancare, nella nostra lista, Lorenzo Fioramonti in carica per 4 mesi, da settembre a dicembre 2019.
Apprezzato per la sua coerenza, non ricevendo quello che chiedeva, e cioè oltre 3 miliardi, per aggiustare anche l’università, si dimise.
Tuttavia, al fine di rendere più chiaro il concetto di fondo e cioè che il ministero dell’istruzione sta diventando il tallone di Achille dei governi e contro cui le opposizioni, e non solo, sparano per indebolirlo, considerato le sensibili attenzioni delle gran parte degli italiani, più o meno coinvolti nel futuro della scuola, nell’archivio storico del nostro partale si possono riscontrare le critiche anche contro di lui, e qualche elogio.
Fra gli accusatori, ecco quanto diceva Giorgia Meloni (FdI), scordando i ministri dal suo partito appoggiati e promossi: “se ne va uno dei peggiori ministri che l’Italia repubblicana abbia avuto. E ora questo Governo faccia un altro bel regalo agli italiani: vada a casa”. E ancora: “Non sentiremo la mancanza del ministro Fioramonti, che avrebbe dovuto rassegnare le sue dimissioni già da tempo per i suoi post ignobili e deliranti contro le Forze dell’Ordine e le donne. Lo ha fatto solo dopo l’approvazione della manovra, ammettendo il fallimento su scuola e università di un Governo guidato da un professore. La sua eredità è un pessimo decreto scuola e la sciagurata invenzione di sugar e plastic tax, due folli tasse che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro in Italia. Senza contare la sua proposta di aumentare l’Iva, come ci riportano alcune indiscrezioni di stampa di queste ore”.
Al contrario il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: “L’Italia – scrive su Twitter – , anche con il governo 5S/PD, è il Paese nella Ue che meno investe in ricerca, università e scuola (i cui edifici sono in gran parte a rischio sismico) e che più investe in armi. Onore al Ministro Fioramonti che si dimette per assenza di coraggio del Governo”.
E ci viene in mente la vecchina di Siracusa e i tiranni, dopo la leva di Archimede, sempre siracusano, come la ministra Azzolina, aretusea.
In ogni caso, un ministro dell’istruzione apprezzato “coram populo”, ancora non lo abbiamo intercettato.
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