E’ ripartito l’anno scolastico e da più parti arrivano consigli su come rapportarsi allo studio, su come prenderla affinché la scuola non sia un’esperienza dolorosa e drammatica, come invece purtroppo è per non pochi utenti dell’istruzione.
Ricordo che ai miei (lontani) tempi si diceva che per avere successo a scuola occorrono intelligenza e volontà.
Io sostituirei questi due sostantivi: al posto della parola intelligenza userei la parola capacità, che comprende sì l’intelligenza ma anche l’intuito, la memoria, l’associazione di idee. E invece di parlare di volontà parlerei di voglia. “Volontà” ha una connotazione negativa: mi sa di obbligo, DI autoimposizione, DI violenza su se stessi, mi ricorda il “volli-sempre volli-fortissimamente volli” di alfieriana memoria. Mi fa immaginare qualcuno che invece di stare sui libri vorrebbe essere da tutt’altra parte a fare tutt’altra cosa. Mentre invece “voglia” significa interesse, curiosità, stimolo ed invito alla scoperta, quindi qualcosa di positivo.
Ecco: chi nella cartella scolastica insieme ai libri riesce a mettere anche capacità e voglia si approccia allo studio in maniera davvero produttiva.
Daniele Orla
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