Home I lettori ci scrivono Neoassunti fase B e C contrari ai criteri della mobilità

Neoassunti fase B e C contrari ai criteri della mobilità

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Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una vera e propria diatriba sul contratto di mobilità fra Sindacati-Miur Vs MEF-Funzionepubblica.

Venerdì, la commedia è finita, giù la maschera , per magia tutto risolto accordo strafirmato e situazione sbloccata così improvvisamente e, confermata l’intesa che lascia invariato, con tutte le deroghe e gli accordi, ciò che è stato stipulato nei mesi scorsi, gettando nel baratro della disperazione ed incertezza sul proprio futuro decine di migliaia di docenti e loro famiglie.

I Sindacati dichiarano che tutti sono appagati e d’accordo tranne i diretti interessati, cioè i DOCENTI e sopratutto quelli di fase B e C cioè di quel bacino di 52.000 insegnati che stavano in questi giorni con la speranza che qualcuno al MEF si accorgesse delle ingiustizie che stanno subendo da anni.

Il MEF ancora non si è pronunciata sulla vicenda, ma a quanto trapelato dalle OO.SS. nulla ha potuto, forze superiori hanno convinto anche gli organi di controllo che quei 3 punti, da loro stessi apostrofati anticostituzionali, diventassero costituzionali, che cambiare le carte in tavola con deroghe fosse un gioco da prestigiatori ed eccoci punto e a capo. La speranza e le richieste di 52.000 docenti sono venute a mancare, nuovamente traditi, nuovamente venduti per 30 denari da Giuda, come Pietro rinnegati, 3 volte, incapaci di capire perché trattati così pur essendo docenti esattamente come tutti gli altri.

Ma, in fondo, cosa si chiedeva alle istituzioni, l’impossibile? No, anzi, si chiedeva che venisse applicata la legge, quella stessa legge che loro hanno sottoscritto e numerato 107, resa inattaccabile da un numero indefinito di commi, inattaccabile ma facilmente modificabile con deroghe e accordi studiati dai sindacati a favore degli uni contro gli altri.

Pari dignità per stessa categoria professionale e Diritti uguali per tutti i docenti, ecco cosa si chiedeva, che tutti avessero una speranza, di poter tornare presto dai propri cari, anche accettando serenamente un periodo limitato ,ma sicuro cronologicamente, di esilio, speranza di non dover lasciare tutto a 60 anni, che tutti potessero partecipare alla gara della mobilità partendo tutti dal VIA e non dovendoci passare con il bigliettino degli “imprevisti”.

A settembre si assisterà al più grosso esodo di docenti e familiari da Sud a Nord, alla più grande storica operazione di impoverimento di docenti che si vedranno svalutare la loro retribuzione del 60 % per le esigenze logistiche di un trasferimento forzato a 1000 / 1500 km da casa e ai loro familiari che andranno a trovare già i migliaia di docenti che a Novembre come dei ladri in fuga hanno dovuto fare le valige per recarsi sul posto di lavoro a centinai di Km di distanza.

Docenti che andranno a ricoprire quegli stessi posti che per i docenti dal Nord non saranno più disponibili dovendosi spostare a sua volta fuori dalle proprie province di appartenenza. Sembra tutto un gioco, una scacchiera con i pedoni, gli alfieri, Re e Regine ed infine lo scacco matto. A Settembre tutto sarà tranne che una “Buona Scuola”. Noi a questo gioco non ci stiamo, noi lottiamo per un Italia in cui il rispetto sia la regola per far funzionare una Nazione a cui teniamo più dei nostri politici.

Abbiamo fondato sul social Facebook il gruppo “GAE FASE B E C COORDINAMENTO NAZIONALE NUOVI ASSUNTI E FAMILIARI” per riunire tutti i neoassunti fase b e fase c con i loro familiari al completo contrari a questa disparità e assurdo trattamento riservatoci.

Chiediamo dunque a gran voce ora come non mail in questo incredibile momento storico di unirci tutti senza divisioni fase b fase C e familiari al gran completo iscrivetevi in massa per aggiornarci su tuttte le iniziative di protesta e proposte di ricorsi legali che porteremo avanti prossimamente , diffondeteed aggiungete a tappeto per favore.

Noi come gruppo Familiari non ci arrenderemo, ci vogliono portare a rinunciare a ciò per cui si è lottato tutta la vita, ma non ci riusciranno.

Proporremo e intraprenderemo azioni legali aggrappandoci proprio a quei punti di incostituzionalità portati avanti dai sindacati, proporremo e faremo il ricorso o la class action più grande della storia dalla scuola perché alla fine qualcuno dovrà darci spiegazioni, dovrà metterci la faccia e dovrà risponderne alle migliaia di famiglie che dovranno lasciare gli affetti familiari per continuare a lavorare.