Non si poteva certamente pretendere che il taglio dei finanziamenti alle Università italiane, operato negli ultimi anni dal Governo, potesse risollevare il prestigio dei nostri atenei. Fa comunque sempre un certo effetto sapere che tra le quelle che vengono considerate le sedi universitarie migliori al mondo, non ne figuri nemmeno una italiana. Soprattutto perché tra le prime cento sono presenti ben 19 Paesi diversi.
La triste conferma è arrivata nelle ultime ore, attraverso il rapporto che la celebre rivista “Times Higher Education” riserva annualmente, attraverso il giudizio di oltre 17mila professori ordinari, agli atenei che vantano le migliori performance formative: decisivo, per la stipula del giudizio, il livello delle ricerche scientifiche prodotte e dei corsi istituiti nel corso dell’anno nelle Università.
Ancora una volta a dominare sono gli atenei del continente americano e della Gran Bretagna: ben 9 delle prime 10 posizioni sono andati a loro appannaggio. Il primato è sempre di Harvard. Poi ci sono, a seguire, il Massachusetts Institute of Technology e Cambridge. A spezzare il dominio anglofono è Tokyo, classificato dalla rivista come meritevole dell’ottava posizione. Tra le conferme c’è poi quella della scalata in classifica degli atenei asiatici, in particolare di quelli cinesi.