I lettori ci scrivono

Nessuna magia…solo “buon senso” e “volontà politica”!

Le criticità storiche del mondo della Scuola (acuite, poi, dal tornado Buona Scuola!), sono note a tutti gli operatori del settore, così come sono noti gli “interessi” emersi tanto da chi, pur conoscendo le regole del gioco, ha sottoposto domanda su 100 Province (per poi lamentarsi delle “condizioni”, dopo aver sottoscritto il contratto!), quanto dai sindacati, che hanno difeso le “tessere” piuttosto che i docenti e l’interesse generale del mondo della Scuola.
Sindacati che, bisogna ricordarlo, sono stati vergognosamente complici dello sfacelo a cui abbiamo assistito negli ultimi 3 anni.
Il nuovo Governo si trova di fronte una situazione disastrosa da dover gestire e con istanze spesso inconciliabili da dover fronteggiare.
Da una parte i deportati che, sebbene abbiano gia’ ottenuto tutto ed il contrario di tutto a danno dei precari, pretendono corsie preferenziali, dall’altra i precari delle GaE e i vincitori di Concorso (GM2016) che, loro malgrado, sono stati sinora sacrificati per favorire deportati, nastrini e amici degli amici.

Cosa deve fare il Governo?

Ricominciare a ripristinare la legalità che, oltre ad essere eticamente corretto, potrebbe essere “la via” per cominciare un percorso di risanamento divenuto ormai urgente ed improcrastinabile.
Rispettare le percentuali per la mobilità e non consentire assegnazioni provvisorie selvagge a danno dei precari e dei ragazzi diversamente abili, sono un passo fondamentale ma non risolutivo.
Il Governo, in questo senso, dovrebbe anche sensibilizzare le Amministrazioni periferiche dall’astenersi, per mero interesse elettorale, dall’ approntare deroghe locali, che danneggino i precari a favore di altre categorie.

Serve una strategia di lungo respiro, che permetta da una parte di ripristinare la legalità e l’equità fra le categorie coinvolte nella gestione della Scuola, e dall’altra di investire risorse per consentire sia la stabilizzazione dei docenti precari, sia il miglioramento organico della qualità dell’offerta formativa, tale da allinearlo agli altri paesi industrializzati.
Conversione dell’organico di fatto in organico di diritto e assunzione di tutti gli insegnanti abilitati sul sostegno aventi diritto, devono essere azioni precursive di un programma più ambizioso, che deve necessariamente superare le storture della legge 107 e delle sue deroghe.

Servono azioni forti e concrete che facciano “risorgere dalle ceneri” la formazione scolastica e culturale di questo Paese.
Si dovrebbe puntare sul potenziamento e su corsi di specializzazione (o riconversione) sul sostegno per i docenti precari (GaE e GM), finalizzati alla stabilizzazione dei posti in deroga.
Il potenziamento, istituito con la 107, è stato prima usato come un bacino da sfruttare per le supplenze poi, di fatto, è scomparso, in quanto il personale è stato per lo più “riassorbito” su materia.

Perché non pianificare un Piano di Assunzioni sul potenziamento basato sulle effettive richieste?
Una domanda a cui lo scorso Governo non e’ riuscito a dare una risposta vera.

Sono stati assunti migliaia di docenti su Potenziamento che non hanno pero’ coperto le richieste effettive e specifiche dei PTOF delle Scuole.
Laddove vi era necessità di Matematici, Fisici, Elettronici, Informatici e, in generale, di tutte le materie professionalizzanti, il Ministero ha invece assegnato docenti con competenze non richieste e che non hanno, ovviamente, soddisfatto le aspettative formative previste.
Un deficit che non si è colmato SOLO per mancanza di volontà politica. Le graduatorie esistenti sono piene di docenti di materie professionalizzanti, che oltre a non aver coperto cattedre di potenziamento, soffrono ancora, degli effetti nefasti della riforma Gelmini; docenti che dovrebbero rappresentare la punta di diamante del nostro sistema formativo e che sono, invece, relegati alla permanenza coatta in graduatoria.

Altra area critica è l’assegnazione di cattedre in deroga assegnate a personale non specializzato.
Perché non fare specializzare sul sostegno i docenti delle GaE o i vincitori di concorso (GM2016) e avviare un Piano di stabilizzazione su queste cattedre, che possa dare certezze agli insegnanti e una indispensabile, quanto sinora negata, continuità didattica ai ragazzi?

Il mondo della Scuola, i precari e gli allievi aspettano risposte concrete, vere, eque e verificabili nel tempo.

Ci si chiede se questo Governo, nato sotto la bandiera del rinnovamento, sia capace o abbia la volontà politica per ridare slancio ad un settore strategico come quello della Scuola o se, invece, metterà in campo qualche sanatoria e continuerà a derogare leggi pessime, come ha fatto chi lo ha preceduto.

Diversi referenti politici, di entrambi i partiti di maggioranza, hanno espresso la volontà di fare investimenti consistenti per riportare l’Istruzione al centro dell’agenda italiana.

Sarà così o sentiremo ripetersi ancora il noto “scarica-barili” o tam tam, se preferite, fra MIUR che “virtualmente” propone, e MEF che, numeri alla mano, sembra usare un sistema di contabilità differente, quando si tratta di assumere?

Non ci sono alibi: la stanza dei bottoni è in mano a chi governa ORA.
Se investiranno sulla Scuola sarà tutto merito loro, altrimenti saranno considerati come…un PD qualunque.

Riccardo Toshen 
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